Salernitana-Sassuolo, Dionisi non si fida: «Hanno un'anima, non sarà semplice»

Il tecnico degli emiliani: «Sono sicuro che i granata non finiranno il campionato a 15 punti»

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Salerno.  

La visita in casa dell'ultima della classe dopo 3 vittorie di fila. Alessio Dionisi sa bene che dietro alla trasferta di domani a Salerno c'è un trabocchetto per il suo Sassuolo, che archiviata da tempo la pratica salvezza ha 10 giornate per provare ad accendere l'obiettivo Europa, ora distante 8 punti. «La Salernitana dell'ultimo periodo - avverte il tecnico - ci crede e ha un'anima. Noi non abbiamo raggiunto ancora il nostro obiettivo che è migliorare quanto fatto all'andata. Può sembrare una partita facile ma non lo è per niente. I numeri sono fatti per essere smentiti e sono sicuro che la Salernitana non finirà il campionato a 15 punti e noi domani vogliamo andare oltre i nostri 39. Se leggessi i giornali sarebbe un successo facile, ma bisogna fare la partita per ottenere risultato. Poco tempo fa la Salernitana ha pareggiato con il Milan in casa e questo testimonia le insidie che troveremo, davanti hanno Djuric che è molto forte di testa e sul quale giocano con continuità».

In maniera ricorrente nell'ambiente Sassuolo si parla di gara della svolta. Dionisi la pensa così: «Dico che siamo a un bivio, dimostrare di essere ambiziosi o solo presuntosi. Di sicuro non possiamo permetterci ancora di regalare metà tempo come successo a Venezia, quando sul 3-0 li abbiamo fatti rientrare in gara, se non c'è l'atteggiamento giusto per 90' non basta la qualità». Il tecnico parla dei singoli e del ritorno di Maxime Lopez dalla squalifica. «E' la gara delle ultime settimane in cui ho più dubbi - confessa - perché chi ha giocato ha fatto bene e anche chi ha sostituito Maxime meriterebbe una conferma. Rientrerà anche Chiriches, mentre non ci saranno gli altri, Djuricic, Toljan e Rogerio». Davanti spazio ai quattro "tenori" con Traorè che si è aggiunto a Berardi, Scamacca e Raspadori dopo l'addio di Boga. «Far convivere questi giocatori offensivi non era una scommessa - ribadisce Dionisi - bisognava solo dargli tempo. Le qualità le avevano, sono convinto che Raspadori possa coprire più ruoli, ma quello in cui lo sto utilizzando, da trequartista centrale dietro la prima punta, ora è nelle sue corde e sono convinto che Scamacca abbia ancora margini se dimostra quello che vuole essere dal primo giorno. Entrambi vogliono essere giocatori migliori, avevo pochi dubbi sul fatto che avrebbero fatto bene e hanno ancora margini di crescita».

(ITALPRESS)