Salernitana, Sabatini: «Speriamo di far male al Milan, non è persa in partenza»

Curiosità: «Domenica ero arrabbiato con i magazzinieri, i brasiliani non avevano gli scarpini giusti

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Salerno.  

Non ha dubbi che la scelta di affidare la panchina a Davide Nicola sia stata quella migliore. Walter Sabatini, ds della Salernitana, ha presentato in conferenza stampa il nuovo tecnico del cavalluccio marino. «Nicola è un guerriero. Ma, uscendo dagli stereotipi, lo vediamo come un uomo battagliero e volitivo di raggiungere un risultato, ma anche con idee tattiche e di gioco. Questo allenatore, per quello che ho visto, è di altissimo livello, potrebbe competere per qualsiasi piazza. Ora è qui e spero ci rimanga a lungo. È anche umanamente una grande persona. Questa mattina ha chiesto a Pestrin e ad altri ex collaboratori di restare per lavorare insieme. È un collagene per tutto l’ambiente. I giocatori non si salvano da soli, ma ci salviamo tutti insieme, compresi i magazzinieri».

Proprio a riguardo Sabatini ha svelato un retroscena: «Domenica mi hanno fatto arrabbiare perché non hanno dato gli scarpini giusti ai brasiliani, appena arrivati in una nuova realtà sconosciuta e che scivolavano spesso. Tutti devono mettere nella condizione tutti per andare in campo e per fare il massimo».

Il ds granata, inoltre, ha mostrato fiducia nel futuro. «La quota salvezza in classifica non la voglio pensare. Voglio pensare invece a cosa faranno allenatore e squadra che è ancora inespressa per qualità. Ho visto un allenamento e mezzo e per me è tanto e ho visto ciò che volevo. Sono particolarmente motivato e ottimista. Non penso alla quota salvezza, ma voglio vedere bel gioco e vittorie. Speriamo di far del male già al Milan, è una partita difficilissima, ma è una partita e come tale non è persa né vinta, ma da giocare. Può essere uno spartiacque psicologico per noi per andare avanti bene».

Sabatini, inoltre, ha parlato del rapporto che ha avuto con Stefano Colantuono. «Tra i compiti del ds c’è quello di proteggere l’allenatore. Colantuono ha messo tutto quello che aveva. Ha reclutato tutte le sue energie, quando l’ho chiamato per dirgli dell’esonero gli ho detto anche che era stato sfortunato. Una volta ho fatto un errore a Roma quando ritardai l’avvento di Spalletti per proteggere un allenatore che secondo me meritava la stima della società che era Rudi Garcia. Ammetto che a distanza di anni credo di aver sbagliato».