Salernitana, Sabatini a 696 TV: «Nicola è l'uomo giusto, Salerno è meravigliosa»

«Colantuono non ha avuto fortuna. Squadra in crescita, ho visto segnali rassicuranti»

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Salerno.  

È dispiaciuto per l’esonero di Stefano Colantuono ma, al tempo stesso, sicuro di aver fatto con Davide Nicola la scelta migliore possibile per la Salernitana. Walter Sabatini, intervenuto nel corso della trasmissione Granatissimi in onda su Ottochannel 696, ha fatto il punto della situazione sull’avvicendamento in panchina. «Abbiamo fatto una scelta dolorosa e fastidiosa, quella di cambiare l’allenatore ma è una legge inequivocabile e non discutibile del calcio. Bisognava fare qualcosa, di certo c’è dispiacere perché Stefano Colantuono è un professionista serio, competente ed applicato. Diciamo che non è stato fortunato ma la fortuna è un’attitudine, a volte bisogna essere bravi a cercarsela; bastava un episodio in queste ultime due partite per ottenere una vittoria. Queste due gare con Spezia e Genoa hanno portato due punti, forse accolti con scetticismo ma alla fine non solo deludenti, cosi come è importante quello “conquistato” dal nostro ufficio legale. Per ora sono piccolissimi passi in avanti ma in futuro potrebbero rivelarsi determinanti. La Salernitana è una squadra in gestazione, in assemblaggio ho visto segnali rassicuranti. In queste due settimane l’idea che mi sono fatto conta poco, è più importante quella che mi farò da domenica in poi».

Il dirigente granata, in ogni caso, è convinto che il lavoro stia iniziando a dare dei frutti. «Non bisogna essere ingenerosi verso Colantuono, lui è sicuramente grintoso e non è vero che è mancato lo spirito alla squadra. C’è stata grande attenzione nelle ultime due partite, la Salernitana è stata attendibile come squadra. Ci sono situazioni in cui si vede che c’è fiducia, stima reciproca, voglia di lottare. Prendiamo come esempio il gol del pareggio col Genoa: l’azione di Simone Verdi che ha uno spunto travolgente, Djuric si è fidato di un cross che non era scontato ed è andato su quel pallone. Allo stesso modo poi Bonazzoli ha creduto nella sponda di Djuric e si è lanciato in anticipo sull’avversario. Queste cose si costruiscono in estate quando giochi contro i boscaioli nel ritiro. E invece noi dobbiamo farlo in gare ufficiali dove i punti pesano il doppio».

Spetterà a Nicola, adesso, il compito di valorizzare quanto fatto dal suo predecessore: «Nicola è un tecnico che sa allenare, ha un background di partite conquistate con la grinta e con il gioco. E sono allo stesso modo certo che l’allenatore che abbiamo scelto saprà rispecchiare i valori che stiamo vedendo in campo e che cerchiamo dai giocatori. Nicola porta con sé il suo staff che è operativo e vive di osmosi con il tecnico. C’è un linguaggio comune, un’adesione comune al progetto e credo che la squadra se ne sia accorta immediatamente. La formula del contratto? Il contratto di lungo periodo con me non esiste e nemmeno io lo voglio per me in quanto non voglio vincolare e mettere in difficoltà la società per cui collaboro. Nicola ha accettato un contratto fino a giugno con premi di rendimento per lui e per il suo staff. E con la promessa di voler andare avanti insieme al verificarsi di determinate condizioni. Iervolino non si vuole fermare dopo questi sei mesi e tutto fa pensare che si possa andare avanti con Nicola anche dopo. Non ci sono vincoli contrattuali, ma c’è un’intesa tra gentiluomini, tra uomini di sport, e anche in questo caso Nicola ha dimostrato la sua forza e la sua maturità».

Ma le ultime due partite sono servite anche a conoscere meglio i nuovi acquisti. «Mousset ha qualità incredibili, come rapidità e movimenti; è un ragazzo educato, propenso al sacrificio e ci aspettiamo da lui grandi prestazioni. Ero preoccupato per Fazio, Perotti e Radovanovic che erano reduci da lunghi periodi di inattività: miracolosamente sono andati in campo e hanno fatto bene. Merito anche di Colantuono che, specie per Perotti, li ha subito impiegati. Anche Fazio ha commesso errori non da Fazio, ma poi si è visto che è andato in crescendo. Radovanovic ha giocato bene i suoi sessanta minuti a Genova. Per i brasiliani ci sono motivi di ottimismo, solitamente i calciatori provenienti dal Brasile non si prendono a gennaio ma io avevo bisogno di talento, freschezza e gioventù. Anche Mikael ha un tiro fulmineo, per il suo sinistro mi ricorda Alvaro Recoba: appena ricomincerà ad entrare in condizione dimostrerà che vede molto bene la porta. Ederson e Bohinen faranno parlare delle loro qualità. Verdi? Ha subito messo in campo grande qualità suffragata da una buona condizione. Quando ho avuto il primo contatto ho messo subito in chiaro le cose e gli ho chiesto di non rinunciare mai alle sue qualità, come un patto di sangue. E questo l’ho posto come condizione prima di ingaggiarlo perché se continua a fare il talento inespresso finirà qui la sua carriera, per lui è un capolinea tecnico e quindi ce lo stiamo godendo. Sono orgoglioso di Simone Verdi e mi aspetto anche dagli altri la stessa apertura e disponibilità. Non ci sono brutti anatroccoli, vanno fatti gli elogi anche a chi c’era già prima che si sta mettendo a disposizione. Ribery? Si trova meglio oggi, anche per lui non avere l’obbligo di essere sempre a disposizione è un sollievo. È una bellissima sorpresa, lui è un campione vero in ogni allenamento lo dimostra, si comporta come tale».

Sabatini, inoltre, ha spiegato che la società ha «reclutato un preparatore specifico per chi sta recuperando dagli infortuni e per chi ha bisogno di lavoro differenziato e si coordina con il preparatore di Nicola. Stiamo lavorando bene e sono fiducioso non in maniera sciocca ma consapevole. Sono al campo tutti i giorni e vedo sempre un miglioramento, la nostra avventura non si compirà in un giorno ma sono sicuro che la Salernitana sarà avversario temibile per i prossimi due mesi a cominciare dalla sfida al Milan».

Una partita nella quale anche il pubblico potrebbe fare la sua parte. Fattore che ha incantato anche Sabatini: «Questa è senza dubbio la sfida più importante della mia vita. L’ambiente è meraviglioso, la Salernitana e la città di Salerno sono altrettanto splendide. Non credo di aver mai ricevuto tanto affetto e stima, espresse con educazione, come in questo periodo. Non smetterò mai di ringraziare i tifosi, e qui a Salerno ho ripreso anche a dormire».