Walter Sabatini, neo direttore sportivo della Salernitana, si è presentato in conferenza stampa, illustrando la strategia che intende mettere in atto per il cavalluccio marino. «Non potevo desiderare un'accoglienza migliore. È uno stimolo straordinario del quale abbiamo tutti bisogno, io su tutti. Non considero questo il mio capolinea ma nemmeno una parabola discendente. Lo considero un trampolino di rilancio straordinario. È una grande sfida, andrò avanti finché il mio apparato nervoso e cerebrale è funzionale».
Sul mercato: «Il presidente ha parlato di instant team, oggi non si possono fare degli interventi programmatici, ora si deve costruire una squadra all’uopo, determinata e che possa raggiungere l’obiettivo. Sarà una squadra usa e getta, senza essere irrispettoso. Servono calciatori subito pronti per sostenere una battaglia sportiva. Voglio aggiungere anche che non sopporteremo calciatori alle prese con problemi psicologici, c’è una guerra da fare tutti insieme, senza flessioni e fastidi strani. Il campo va frequentato per vincere e ci alleneremo tutti i giorni per vincere. Arriveranno dei calciatori il prima possibile, mercoledì incontrerò il presidente ancora a Roma e in quella sede vedremo di chiudere due o tre operazioni non decisive ma importanti per affrontare la prossima partita. Poi ce ne saranno altre e poi vedremo di arrivare in fondo al mercato con una squadra che non posso dire cambiata, perché devo avere rispetto anche di chi c’è già. Verranno pochi ragazzi giovani che saranno però la testa di ponte per un discorso futuribile. Non ce la faccio a fare una sessione senza portare 2-3 ragazzi giovani, mi sentirei a disagio. Non li considererei facenti parte di un programma, oggi il nostro programma è mettere dentro 3-4 calciatori che non abbiamo parenti e amici in campo ma che abbiano solo avversari da battere. Simy? E' un giocatore che ha goduto della mia stima, ha risorse, gol. Ammetto che il Simy della Salernitana mi ha molto deluso ma sono pronto a cambiare opinione. Io guarderò tutti gli allenamenti. Deve fare di più, non so che tipo di condizionamento abbia avuto, non credo che la squadra non l'abbia aiutato, ci deve mettere più cattiveria e determinazione, se no non serve a nulla. Ribery? E' un campione e farà il campione. Nessuno discute il ruolo, l'importanza di Ribery. Dopo questa conferenza lo chiamerò per salutarlo e per dargli un appuntamento perché voglio che senta vicina la società. Ci saranno integrazioni in ogni reparto, nessuno è stato accantonato in questo momento, sono tutti in gioco. ? Il presidente non ha parlato di budget ma abbiamo parlato di tipologie di operazione. Abbiamo un po' messo a fuoco la modalità. Certo, se ci sarà da fare un sacrificio motivato, lo farà. Djuric? È un giocatore importante, combatte, si guadagna la sua pagnotta. Vedremo come si svilupperà il suo mercato. Arriveranno attaccanti, non significa che partirà Djuric ma vogliamo gente che vada in campo pronta alla lotta. Ho sempre attinto al mercato straniero, ci sarà sicuramente l'avvento di qualche giocatore da federazioni estere. Bonazzoli? Rimarrà a Salerno se darà segnali di voler restare a Salerno. Fazio? Non lo escludo a priori, è una possibilità. Ma non ho mai una sola pallottola».
Sulla posizione di Stefano Colantuono e su possibili avvicendamenti: «Daniele De Rossi è un figlio mio ma non potrà arrivare per una questione tecnica. Ma non mi chiedete di allenatori perché la Salernitana ne ha uno che martedì sarà con me nello spogliatoio. Quando la Salernitana ha giocato a Bologna ho avuto l'impressione che potesse essere una squadra che avrebbe lottato per la salvezza. Poi le cose sono andate in calando ma ho avuto quell'impressione. Voglio rivedere quella partita e cercare di capire. Castori? Lo conosco da quando allenava la Maceratese e non ho preclusioni ma la partita Bologna-Salernitana la rivedrò con Colantuono. A me il 3-5-2 non piace ma questa è una prerogativa dell'allenatore. Martedì ci confronteremo e vedremo.
Sul futuro: «Il presidente mi ha convinto per la sua personalità, per il suo modo di essere, il suo modo di esprimersi. Ha in mente cose fantastiche, il giorno in cui parteciperà alla prima riunione di Lega, sugli altri presidenti arriverà un tornado. I sei mesi di contratto sono stati una mia richiesta perché io nella mia vita non ho mai voluto gravare sui club. Faccio contratti snelli, veloci. Se non sarò soddisfatto me ne andrò a prescindere dalle categorie. Faremo cose per il settore giovanile, è un desiderio del presidente. La considero una cosa imbarazzante che una squadra di serie A non abbia una strutturazione dietro».