Cessione Salernitana, i dubbi dei trustee dopo la caparra non versata

Le tappe della mancata svolta: la tifoseria si divide e chiede di avere risposte certe

cessione salernitana i dubbi dei trustee dopo la caparra non versata
Salerno.  

Quando tutto sembrava destinato a procedere per il meglio, la trattativa per la cessione della Salernitana si è arenata. E, adesso, mentre la città di Salerno è sul piede di guerra per la possibile proroga del trust (martedì dovrà decidere il Consiglio Federale ma la Lega A ha già dato il suo beneplacito), i soggetti che si erano avvicinati al club granata stanno uscendo allo scoperto. In un contesto di tutti contro tutti, a regnare sovrana è la confusione. Difficile ricostruire tutta la verità dei fatti, visto il vincolo di riservatezza che copre l'attività dei trustee. Ma con il passare delle ore emergono sempre più tasselli.

A metà ottobre un gruppo operante nel settore cinematografico aveva manifestato interesse per l'acquisto della Salernitana. Contatti che, di proroga in proroga, si sono intensificati, al punto da far balzare l'offerta franco-lussemburghese in cima alle preferenze dei trustee. Entro il 5 dicembre, come da accordi, era stata presentata l'offerta vincolante, rafforzata ventiquattr'ore dopo da una lettera d'intenti con la quale il gruppo - con alle spalle un fondo - ribadiva l'intenzione di chiudere l'operazione a cifre importanti, versando entro il 13 dicembre la caparra del 5% richiesta dai trustee a titolo di garanzia. Un pagamento che, però, non è mai arrivato. Comportamento che, da quanto si apprende, avrebbe indotto i rappresentanti di Widar Trust e Melior Trust ad effettuare ulteriori apprfondimenti sulla documentazione ricevuta, dai quali sarebbero emerse alcune incongruenze.

Dubbi che, abbinati al mancato versamento della caparra, hanno spinto i trustee a dichiarare inaccettabile l'offerta in quanto «il soggetto offerente non ha dimostrato la sussistenza dei requisiti economici, patrimoniali e finanziari congrui per perfezionare l’operazione». Un epilogo che, sembrerebbe aver spiazzato anche gli stessi trustee, che avevano messo in cima alle loro preferenze la proposta del gruppo franco-lussemburghese. Ma qualcosa, poi, non è andato per il verso giusto e, proprio a causa delle incongruenze riscontrate a seguito di approfondimenti, la trattativa è naufragata.

Gli imprenditori, in ogni caso, non hanno mollato la presa e attendono di conoscere quali saranno le decisioni del Consiglio Federale per poi muoversi di conseguenza. Salerno, nel frattempo, è divisa e continua a chiedersi il perché della mancata svolta. Domande a cui, in questa fase, risulta impossibile dare una risposta certa. Ma che con il tempo arriveranno. La speranza di tutti, invece, è che la Salernitana possa presto avere una proprietà degna della sua storia e dell'inossidabile passione della sua gente.