Scommesse, avviso di garanzia al dg della Paganese

Secondo le indagini, D'Eboli tentò di alterare il match con il Martina

Pagani.  

C'è anche Cosimo D'Eboli, direttore generale della Paganese, fra i nove destinatari dei nuovi avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro nel seguito dell'inchiesta Dirty Soccer che sta provando a far emergere le alterazioni di alcuni match di Lega Pro e serie D.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, D'Eboli fece pervenire al presidente del Martina una proposta per alterare il match, "permettendo - si legge nella nota diffusa dagli inquirenti - alla formazione azzurrostellata di ottenere un pareggio o comunque un risultato favorevole alla squadra campana, in lotta per la salvezza". Le indagini avrebbero fatto emergere che la proposta al numero uno della formazione pugliese giunge attraverso il direttore sportivo dell'Aquila, Ercole De Nicola, che lo stesso D'Eboli in passato definì "suo fraterno amico", e grazie all'intermediazione di Adriano Favia, ex dirigente del club della cittadina della provincia di Taranto. Le successive verifiche, però, avrebbero appurato che il presidente del Martina Franca non abbia accettato la proposta, avendo ritenuto la contropartita offerta non adeguata. 

Un nuovo terremoto per la Paganese che in questi giorni sta vivendo già una situazione difficile a causa dei problemi per la domanda di iscrizione.

Gli altri destinatari degli avvisi di garanzia sono Giuseppe Perpignano, presidente del Barletta, Felice Bellini, ex dirigente della Vigor Lamezia, Claudio Arpaia, ex presidente della Vigor Lamezia, Adriano Favia, ex vice presidente del Martina, Eugenio Ascari, procuratore di calciatori, Davide Matteini, ex calciatore del San Paolo Padova, Alessandro Romeo, calciatore della Pistoiese, Giuseppe Cianciolo, ex direttore sportivo del Poggibonsi. Gli indagati sono ritenuti responsabili del reato di frode nelle competizioni di calcio oggetto di concorso pronostici e/o scommesse. Durante le operazioni odierne, a carico dei nuovi indagati, per i quali è stato disposto anche il relativo decreto di perquisizione, è stato effettuato sequestro di materiale informatico utile al prosieguo delle indagini.

 

Redazione