E' stata convocata in extremis e qualcuno ha anche storto il naso, ma i risultati parlano in suo favore. Si tratta di Yadisleidis Pedroso, colei che possiamo definire la 28esima campana ai giochi di Rio de Janeiro. La sua storia è particolare, ha sposato nel 2010 a L'Avana il suo allenatore, il salernitano Massimo Matrone. Nel 2013 ha ottenuto la possibilità di gareggiare per l'Italia e lo sta facendo con orgoglio. Si allena a Salerno dove ha inseguito il suo sogno olimpico che qualche mese fa sembrava essere svanito per colpa di un brutto infortunio. Yady, come la chiama il marito, non ha mai mollato ed ha ritrovato una buona condizione proprio alla vigilia del giochi olimpici dove sta gareggiando nei 400 ostacoli e farà parte di una 4x400 che punta alla finale olimpica. Questa notte è andato in scena il suo esordio in una delle gare più affascinanti dell'atletica. Il giro della morte con gli ostacoli, una pazzia per uomini e donne di grande coraggio. La Pedroso è riuscita superare il turno smentendo seccamente chi al momento della sua convocazione era molto perplesso. “Yady” c'è, ha fatto bene e ora non si pone limiti. Darà tutto in semifinale, appuntamento questa notte alle 2:17, per provare a migliorare il 55″91 della batteria e magari volare in finale.
Olimpiadi. Yady Pedroso, salernitana per amore
Ha sposato il suo tecnico e si allena a Salerno, questa notte affronterà la semifinale dei 400 hs
Salerno.