Boxe, Mondiali: Mouhiidine è nella storia sulla scia di Russo e Cammarelle

La Campania continua a sfornare grandi atleti, il salernitano è il futuro del pugilato azzurro.

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Salerno.  

Pugili così eleganti e spettacolari non se ne vedono spesso. E’ uno dei motivi perché Aziz Abbes Mouhiidine piace alla gente, ai giudici e molto meno agli avversari. Il pugile salernitano è un piacere per gli occhi. Sa danzare sul ring come si vede raramente. Ha armi importanti che fanno ben sperare per il futuro. E soprattutto la sua crescita mentale è stata esponenziale.

Le “notifiche” dal talento erano già arrivate. Quello non è mai stato messo in discussione. Già nel 2018 la conquista del titolo Europeo e l’oro ai Giochi del Mediterraneo erano un chiaro messaggio. Ma quello che mancava era il grande acuto. La speranza era quella di poterlo vedere a Tokyo per le Olimpiadi ma il torneo di qualificazione non è andato benissimo. Se il viaggio in Giappone è rimasto un sogno da rinchiudere in un cassetto in attesa del prossimo “volo”, Mouhiidine è stato bravo a continuare a lavorare con impegno per preparare i Mondiali di Belgrado.

Alla vigilia, inutile nascondersi, era proprio lui la migliore speranza per il pugilato italiano. Ma onestamente pensare di vederlo in finale era complicato. Quello serbo, che vivrà il suo ultimo atto sabato sera, è stato un torneo strano. C’è stata qualche sorpresa e alla fine sono giunti a giocarsi il titolo i due migliori pugili. Il cubano Julio Cesar La Cruz vanta un curriculum pazzesco. Ha vinto l’oro a Rio de Janeiro 2016 nei mediomassimi e a Tokyo nei massimi. Una doppietta che riesce solo ai fenomeni. Il cubano lo è perché ha vinto anche tre titoli Mondiali nei mediomassimi: Baku 2011, Almaty 2013, Doha 2015. Avversario che per Mouhiidine è un vero e proprio esame di laurea. Il cubano parte nettamente favorito ma c’è spazio per metterlo in difficoltà. Il salernitano ha le armi giuste per giocarsi le proprie possibilità e qualunque sarà il risultato, porterà a casa almeno una medaglia d’argento e una somma che si aggira intorno ai 43.000 euro. Per il campione del mondo invece l’assegno dell’Aiba è di circa 86.000 euro. Cifre importanti per atleti dilettanti.   

Il percorso del cubano sembra essere giunto alle tappe finali, mentre quello dell’azzurro, tesserato per Olympic Planet, è appena iniziato. Fino al 2024, quando ci saranno le Olimpiadi di Parigi, ci sarà tempo per crescere e confermarsi a livello internazionale per poi puntare a qualcosa di grande. Sarà importante la programmazione per qualificarsi senza affanni ai Giochi. Dunque l’attività internazionale per migliorare il ranking dovrà essere sempre una priorità per non rischiare, come accaduto per Tokyo a diversi pugili tra cui anche Russo e Mangiacapre, di restare troppo indietro.

I due campioni appena nominati sono stati anche loro sul podio Mondiale, così come Roberto Cammarelle nei supermassimi che vinse l'oro a Chicago 2007 e Milano 2009 portando a casa anche altri due bronzi. Mouhiidine ha riportato il pugilato italiano a grandi livelli, perché una finale mancava dal 2013 quando fu Clemente Russo ad Almaty a combattere e vincere il titolo bissando il successo di Chicago nel 2007. L’eredità del campione di Marcianise però sembra essere in buone mani, quelle veloci ed eleganti di Aziz Abbes Mouhiidine.