Cessione all'Iren, Lambiase: "Un regalo del Comune"

Nuovi dubbi del consigliere d'opposizione nel processo di fusione con Salerno Energia Vendite

Salerno.  

A distanza di una settimana il consigliere d'opposizione Gianpaolo Lambiase ritorna sull'Iren Mercato e sulla fusione con Salerno Energia Vendite. Non senza accuse da parte del consigliere di Salerno di Tutti. "La fusione, come viene definita con molta approssimazione, avviene senza uno “straccio” di evidenza pubblica. - afferma Lambiase - Al contrario la Iren Mercato S.p.A., quando qualche anno fa decise di vendere l’intero pacchetto azionario di Vea Energia Ambiente, di cui deteneva il 100% del capitale, avviò una procedura di consultazione competitiva al fine di verificare l’interesse da parte di tutti i potenziali soggetti idonei all’acquisto delle quote di partecipazione. 

E’ noto che Iren è particolarmente interessata ad operazioni di cessione ed acquisto di partecipazioni in società attive nella vendita di gas naturale ed energia elettrica. Proprio per questo, l’approccio dell’Amministrazione Comunale all’operazione di cessione di quote proprietarie di Salerno Energia Vendite avrebbe dovuto essere segnata da più grande prudenza ed attenzione.
Quando nel 2013 IREN mise in vendita la sua “partecipazione maggioritaria” della GEA (Grosseto Energia Ambiente S.p.A.), richiese al gruppo ESTRA, interessato all’acquisto, ben 19 milioni di euro. E’ sicuramente difficile immaginare che un “progetto di fusione” non preveda una valutazione imparziale dei possibili concorrenti (perlomeno le maggiori Società attive nel settore). Ma è addirittura incredibile che la “fusione” avvenga senza un ritorno economico immediato, senza una valutazione e quantizzazione in denaro, anche di massima, degli utili derivanti al Comune dalla partecipazione. 

La cessione ad IREN della “maggioranza” di Salerno Energia Vendite è di fatto una sorta di “regalo” donato con generosità senza ricevere un euro in cambio, fidandosi della promessa, tutta da verificare, di un potenziale “aumento di clientela”.
Ho giudicato l’operazione finanziaria approvata in Consiglio Comunale “azzardata” e caratterizzata da un profilo di valutazione discrezionale. Un’operazione che non garantisce il principio di libera concorrenza, né l’adeguatezza ed idoneità dell’azione rispetto alle finalità che si propone il Comune: razionalizzazione ed efficientamento dell’attività delle Società partecipate".

 

Redazione