De Luca show: «Vanno bene solo ladri e fannulloni»

Il governatore ne ha per tutti anche per la Severino: "Una legge non uguale per tutti"

Salerno.  

“In questo Paese stanno bene solo ladri e fannulloni”, il pensiero è del governatore De Luca che, nonostante si sia imposto il silenzio sulla vicenda del rinvio da giudizio per la variante milionaria di Piazza della Libertà, non si trattiene del tutto. Alla fina deborda, come suo costume e ne ha per tutti. Il tutto a margine di un incontro pubblico sul referendum costituzionale organizzato dal deputato socialista Marco Di Lello. «Siamo il Paese delle corporazioni, stanno bene soltanto alcune categorie come i ladri professionali e i fannulloni. – afferma De Luca - Loro non fanno niente e quindi non avranno mai un avviso di garanzia. In questo Paese sta male solo la categoria degli uomini liberi, coloro che non vogliono padrini e padroni».

Concetti già espressi in passato, soprattutto nell’ultimo periodo di reggenza a Salerno quando gli avvisi di garanzia iniziavano ad arrivare in via Roma. Non parla direttamente, ma qualcosa recrimina nei confronti della magistratura. “Provate a realizzare una piazza, ad approvare una variante che vi è proposta da un responsabile di un procedimento per un problema geologico, non c’e’ raffronto tra Napoli o Salerno e Barcellona, Marsiglia, Valencia. – riprende - In questo Paese non si è in grado di avviare un programma di trasformazione urbana avendo tempi certi». Da qui il ricordo di tutto l’iter osservato per la realizzazione della Piazza, finanche con le prescrizioni del Consiglio di Stato. Infine il pensiero alla Severino, che resta una spada di Damocle per tutti gli amministratori.

«Nella vita delle istituzioni e della pubblica amministrazione c’è ormai una legge che ispira tutti i comportamenti: mettere a posto le carte. – riprende -  In Italia i risultati non contano niente, conta mettere a posto le carte. Tuttavia, scriviamo ancora che la legge è uguale per tutti ma questo non è vero. Questa legge è uguale per sindaci e presidenti delle Regioni ma non per parlamentari, sottosegretari e ministri».

 

Redazione