Nella giornata di martedì dovrebbe essere protocollata un’interrogazione parlamentare del deputato dem Michele Ragosta che riguarderà indirettamente la succursale postale di Matierno. Il fondatore della lista Davvero Verdi, avrebbe preparato l’istanza da inviare “al competente Ministro”, che dovrebbe riguardare il piano di riordino delle Poste Italiane e, soprattutto, i tagli delle agenzie previste nei piccoli Comuni nazionali. Insomma, il caso di Matierno non è isolato, visto che riguarda anche altre succursali postali disseminate lungo lo Stivale. Intanto, tre consiglieri della maggioranza, Antonio Carbonaro e Giuseppe Ventura di Davvero Verdi e Felice Santoro di Campania Libera hanno inviato un’interrogazione al sindaco Napoli sulla chiusura annunciata della succursale postale di Matierno.
La richiesta dei tre consiglieri è di aprire immediatamente un confronto con la direzione delle Poste per conoscere se sono preventivate altre chiusure programmate, soprattutto nelle frazioni collinari di Salerno. Ma soprattutto se vi sia stata una preventiva comunicazione da parte delle Poste e se il Comune fosse d’accordo nell’eventuale soppressione. In caso contrario “se ci sia volontà di quest’amministrazione di bloccare una così negativa azione nei confronti di territori sensibili della nostra città”. Tra l’altro i tre consiglieri, oltre ricordando lo stato di necessità per la frazione collinare, che resta isolato per il complicato servizio pubblico, rammentano anche quella che è la situazione sociale della zona.
Da qui la richiesta d’intervento richiamando alla memoria “che le Poste Italiane hanno già ricevuto dalla città notevoli e positive attenzioni che le hanno consentito di operare in condizioni di vantaggio (anche immobiliare) e che pur comprendendo le necessità aziendali esse non possono non considerarsi un servizio pubblico”. E oltre loro c’è anche il consigliere di maggioranza Lucia Mazzotti che avrebbe inviato istanza direttamente alla Direzione salernitana delle Poste per conoscere la dinamica che avrebbe portato alla soppressione dell’Ufficio di via degli Etruschi. Che l’acqua non sia cheta è chiaro, visto che i dipendenti postali hanno annunciato un mese d’assemblee sindacali, dallo scorso 24 ottobre e fino al prossimo 23 novembre, con possibilità che il servizio possa essere interrotto senza preavviso. Piove sul bagnato.
Antonio Roma