La Carnale di Torrione come eccellenza di Salerno

Discussione nella commissione Annona presieduta da Natella per il recupero della “Polveriera”

Il Forte da inserire nel percorso storico-culturale della città, si punta sui programmi regionali per il restyling

Salerno.  

Valorizzare il Forte La Carnale del rione Torrione, tanto da farne diventare uno dei punti d’attrazione storico-culturale del Comune di Salerno. Più nota ai salernitani come “La Polveriera”, fu costruita intorno al 1569 dall'imprenditore Andrea Di Gaeta di Coperchia ed originariamente sorgeva direttamente sul mare. Si trova a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Irno ed è relazionata come sistema difensivo con le "Torri costiere" di Angellara, Torrione e Vietri. Ed il suo pieno recupero storico è stato oggetto di discussione nella commissione “Annona e Turismo”, presieduta da Massimiliano Natella ieri mattina a Palazzo di Città.

Per i commissari la condivisione della necessità di recuperare il valore storico-culturale della struttura, così come sperano i cittadini salernitani tanto che appena 9 giorni fa Antonio Roscia (guarda qui), inviò una lettera sia al sindaco Napoli che al governatore De Luca chiedendo di recuperare la preziosa struttura di Torrione. Che tra l’altro, negli ultimi anni è diventato una sorte di ristorante-intrattenimento, non senza le lamentale da parte dei residenti per l’irradiazione di musica oltre l’orario consentito. A gestire una società esterna con una concessione ricevuta dall’affidataria Ente Provinciale del turismo ed all’Azienda Soggiorno. E proprio un dirigente dell’Ept, ha relazionato sullo stato dei luoghi ma anche della stessa concessione.

Ma resta l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio storico che Salerno vanta come la famosa “Polveriera”, anche in relazione al progetto di valorizzazione regionale. Un’opportunità non di poco conto per recuperare lo stato attuale della struttura che necessita di manutenzioni ed adeguamenti funzionali, magari cancellando strutture posticce aggiunte in questi anni. Ma anche di un regolamentato piano d’utilizzo con un eventuale “bando pubblico nell’interesse della valorizzazione turistica di un patrimonio d’eccellenza della città”. Infine, quello che attendono i salernitani di una certa età: la salvaguardia delle peculiarità storiche e culturali magari attraverso una programmazione integrata nel panorama dei grandi eventi per la città. Per il momento, si attende.

 

anro