Urbanistica all’esame del condono edilizio

Sull’argomento discute questa mattina la commissione presieduta da Sorrentino

Salerno.  

Una road map sullo status dei condoni edilizi al Comune di Salerno. Sulla delicata questione si confronteranno questa mattina i commissari della Commissione Urbanistica di Palazzo Guerra, presieduta da Luca Sorrentino, con i dirigenti del quarto piano. Anche alla luce dell’ultimo condono e, soprattutto, se esistono ancora i gravi ritardi che fino a qualche anno fa, quattro per l’esattezza, registravano qualcosa come una giacenza di oltre 10mila pratiche di condono, delle più svariate tipologie, e con una media di appena 350 evase in un anno dai cinque impiegati al quarto piano di Palazzo Guerra. Dipendenti che, tra l’altro, oltre al disbrigo delle stesse è chiamato anche a svolgere altri compiti, con il rallentamento che è praticamente una logica conseguenza.

E le richieste di condono edilizio sono destinate ad aumentare, passando dai semplici metri a qualcosa di più consistente. E dire che le pratiche in giacenza sono mancati introiti per le casse comunali, proprio perché non sono smaltite nei tempi previsti. Tra l’altro, la straordinaria giacenza delle pratiche di condono, con ipotesi bibliche di smaltimento, è stata a più riprese oggetto d’interrogazione da parte del consigliere, oggi presidente della Commissione Trasparenza, Antonio Cammarota. Tanto da arrivare a proporre un’ipotesi d’affidamento esterno a liberi professionisti salernitani - architetti, geometri, ingegneri – e senza costi aggiuntivi. Gli stessi, secondo la proposta di qualche anno fa, sarebbero stati saldati del lavoro compiuto con compenso sull’indotto ovvero con una percentuale minima sulla sanzione riscossa. Allo stesso tempo, si sarebbe potuto introitare fino a 5 milioni di euro, non gravando ulteriormente sui tributi ai cittadini.

Una proposta che restò comunque tale, con la richiesta successive di implementare le unità lavorative fino ad un massimo di 7 e con incentivi straordinari per un più celere lavoro di disbrigo delle pratiche. Ora a distanza di qualche anno si valuta la situazione al quarto piano di Palazzo Guerra e, soprattutto, quante di quelle famose 10mila pratiche sono state poi evase dalla sparuta pattuglia di dipendenti comunali deputati al disbrigo. 

 

Redazione