Giannini replica alle contestazioni: «Altro che deportazioni»

Scuola, il ministro difende la sua riforma a Salerno: «Abbiamo dato un’opportunità straordinaria»

Salerno.  

Difende la propria riforma nel Salone dei Marmi di Palazzo Guerra mentre fuori, sul marciapiede di fronte di via Roma una quarantina di Cobas e insegnanti la contesta aspramente. Ecco la serata salernitana del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, Stefania Giannini. Sugli striscioni dei dimostranti un eloquente “Giannini, Salerno non ti vuole”, con alcuni studenti a dar mano forte ai propri professori che dimostravano. Intanto la Giannini gonfia il petto per la sua riforma con il direttore di Panorama, Giorgio Mulè nell’ambito della manifestazione Panorama d’Italia.

«Abbiamo fatto una legge che ha dato un’opportunità straordinaria a tutti coloro che da decenni aspettavano il diritto della stabilità di un posto di lavoro. – afferma il ministro – E’ immorale parlare di deportazione nella scuola; è una parola che evoca momenti della storia di molto più drammatici». Parole che non sono piaciute ai dimostranti, che hanno continuato a manifestare la propria rabbia all’esterno di Palazzo Guerra. Proteste che, però, giungevano ovattate il secondo piano del Comune di Salerno. Intanto la Giannini dava lezioni di geografia spicciola. «Circa l’80% degli insegnanti italiani, in particolare i nuovi assunti, è nato e vive a sud di Roma mentre il 67% delle cattedre disponibili è a nord di Roma. Poter ribaltare la geografia è un’operazione complessa che nessuno può attuare». Insomma, cuori in pace e viaggi lungo lo Stivale alla ricerca di una cattedra fissa con la Giannini che, intanto, usa interlocuzioni ben note nell’ambiente che la ospita.

«E’ stato fatto un piano di mobilità straordinario, con la possibilità a 207 mila insegnanti di ritornare addirittura nelle loro sedi, dopo essere restati fuori addirittura anni. E’ una legge che sta iniziando a dare concreti frutti». Nel frattempo, si sofferma anche su quelli che sono stati i test di medicina, con il ministro che, ancora una volta, si dichiara entusiasta. «I posti disponibili devono restare programmati. – afferma – Quest’anno la gestione è stata molto ordinata, non vi è stata alcuna segnalazione d’irregolarità. Me ne sono occupata personalmente con il test che è stato migliorato». 

 

Redazione