Scende in campo e difende a spada tratta il sindaco di Scafati Aliberti e la moglie Monica Paolino, consigliere regionale, terminati nel mirino della DDA, in un’articolata indagine che li vede coinvolti insieme ad altri. Il commissario provinciale di Forza Italia, Enzo Fasano, rompe gli indugi e si tuffa nel dibattito politico che si sta alimentando nella città dell’Agro, con l’opposizione di Palazzo Mayer che chiede le dimissioni del primo cittadino. «Su Monica Paolino e Pasquale Aliberti calpestato il principio della presunzione d’innocenza, scolpito nella nostra Costituzione. – afferma deciso il commissario provinciale Enzo Fasano - Il corto circuito mediatico che credo si sia innescato in queste ore e l'imbarbarimento dello scontro politico non fa bene a nessuno. Conoscendo la serietà e professionalità dell'Antimafia di Salerno sono certo sia interesse di tutti, prima dei pubblici ministri, svolgere l'attività in un clima di serenità e senza strumentalizzazioni. Le inchieste devono andare avanti senza che qualcuno inquini il clima. Serve un atteggiamento più rispettoso, verso le persone e verso l'autorità giudiziaria, e serve sopratutto una maggiore maturità delle forze politiche. Di tutte le forze politiche». Nel frattempo resta l’indagine con la DDA che continua nei propri accertamenti e sulla presenza d’infiltrazioni camorristiche nel Comune di Scafati. Un’indagine che vede coinvolto anche il fratello del sindaco Nello, con Aliberti che si è mostrato sempre fiducioso nell’esito delle indagini. Inchiesta Dia a Scafati, Aliberti: «Continuo ad essere assolutamente sereno sulle indagini condotte dalla DIA. – affermava qualche settimana fa il primo cittadino di Scafati dopo l’ennesimo blitz in Comune - Non ho mai avuto rapporti personali, amicali o di caffè con esponenti della malavita locale. Non ho mai chiesto di essere sostenuto da nessun camorrista. Sono convinto che anche gli atti prodotti dai miei dirigenti siano assolutamente legittimi perché professionisti autonomi e con grandi capacità».
Redazione