Ha preferito non esercitare il voto. Il sindaco Napoli il giorno dopo cerca di spiegare la ragione della sa personale astensione nel Referendum sulle Trivelle. "E' prevalsa in me la considerazione che si trattava di alimentare una crociata politica che niente aveva a che fare col merito del quesito referendario (per altro totalmente discutibile). - afferma il facente funzioni in una nota ufficiale - Si trattava di assecondare il disegno dell'improbabile e improponibile alleanza tra Brunetta, Salvini, 5 stelle e altri. Un gruppo eterogeneo che forzava il referendum piegandolo ad un uso strumentale. Ho dichiarato da subito che, a mio parere, avevano pari diritto sia il voto che l'astensione e che non ritenevo di dare consigli a chicchessia. Ho sofferto nel non recarmi al seggio, ma ho fatto prevalere la ragione critica sulle emozioni e le suggestioni. Gli sconfitti non sono i cittadini che si sono recati alle urne, ma chi, massimamente il ceto politico, ha tentato di strumentalizzarli. La risposta delle urne spinge con determinazione ad una riflessione attenta sulle politiche energetiche virando verso modelli innovativi. Bisogna però essere consapevoli che non tutto si può realizzare dall'oggi al domani, magari rinunciando alle poche fonti di cui disponiamo".
Redazione