Legge fine vita: sesto giorno di sciopero della fame dei Radicali

"Dialogo con Vincenzo De Luca per la proposta di legge"

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Salerno.  

"Oggi è mercoledì 23 aprile 2025, con gioia abbiamo raggiunto il 6' giorno di sciopero della fame, a 405 giorni, 5 ore e 53 minuti dal deposito in Consiglio Regionale della proposta di legge sul FINE VITA di "Liberi subito" Associazione Luca Coscioni a prima firma dell'On. Luigi Abbate". A dirlo Donato Salzano, segretario dei Radicali. 

I dettagli

A Satyagraha in corso (nella lingua di Gandhi: insistenza della forza e l'amore per la verità, la pratica nonviolenta della resistenza passiva) il digiuno di dialogo collettivo con modalità a staffetta (al momento in cui scrivo abbiamo raggiunto 30 adesioni). Il testimone, - continua Salzano -  passa dall'On. Michele Cammarano di Capaccio-Paestum (SA), capogruppo dei Cinque Stelle in Consiglio Regionale e tra i primi cinque firmatari della legge sul fine vita, all'avv. Pasquale Mucciolo Socialista Riformista di Castel San Lorenzo (SA) iscritto alla Maurizio Provenza.

L'appello

La questione non è di carattere etico o morale, né tantomeno politico, ma assolutamente di natura sociale. I malati, nel silenzio quasi generale, rassegnati nel proprio intimo familiare, non possono più aspettare gli irragionevoli, lunghissimi tempi di questa politica, nelle più atroci e indicibili sofferenze. Sia la scelta di chi non crede, di chi è credente in altro, ma soprattutto di chi è credente va rispettata, quella volontà dello spirito di ritornare alla "Casa del Padre", che non può tollerare più accanimento sul corpo martoriato. I Consiglieri Regionali hanno aperto la propria mente e il cuore alla cristiana pietas, tanto da superare tutte le implicazioni di coscienza, così da non condizionare più il voto da ipocrite e farisaiche libertà di coscienza, o peggio da impositori di coscienze travestiti da medici ippocratici e deontologicamente corretti. Ciò ha lasciato quindi spazio ai Consiglieri Regionali di annunciare e liberare un voto finale in scienza e coscienza, subordinato però al parere procedurale della Commissione Bilancio (peraltro non dovuto), ma forse anche nel senso dell'indirizzo politico tracciato dal Presidente Vincenzo De Luca di una via campana alla legge sul fine vita, che sappia coniugare e aggiungere anche l'altra opzione di cure palliative, che possano lenire le sofferenze dei malati, lasciando loro, però, la possibilità di accedere alla morte volontaria medicalmente assistita, se nelle condizioni di ottenerla previste dalla sentenza della Corte Costituzionale Cappato/Dj Fabo. Spes non confundit!".