Caso Coscioni, Annunziata (Fisi): "D’Amato ora deve dimettersi"

"Una vicenda così grave non può essere confinata alla esclusiva competenza dei magistrati"

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Salerno.  

“La notizia secondo la quale il dottore Coscioni, nonostante l’interdizione dalla professione medica per un anno, disposta mesi fa dal Gip del Tribunale di Salerno, continuava a dirigere il reparto di Cardiochirurgia del Ruggi, rappresenta un ulteriore e devastante vulnus per l’azienda Universitaria Ospedaliera di Salerno. Ritengo che con questa condotta, che ha certamente beneficiato di  cooperazioni e silenzi a vari livelli, siano stati forzati i muri maestri della fiducia dei pazienti, dei tanti operatori sanitari onesti del Ruggi e di tutta una comunità civile”. Lo ha dichiarato la dottoressa Silvana Annunziata, dirigente sindacale Fisi che interviene all’indomani del provvedimento della Procura della Repubblica sull’inasprimento della misura a carico del dottor Coscioni.

“Chi ha deciso cosa in questi mesi? I pazienti a chi si affidavano? E chi decideva le liste di attesa, la priorità degli interventi, la tipologia di intervento, ecc.? Mi chiedo se di fronte a condotte cosi disinvolte, attuate in spregio ad un’ordinanza del Tribunale di Salerno, non sia necessaria una risposta altrettanto forte da parte delle Direzione Strategica del Ruggi, considerando la possibilità di dimissioni - ha aggiunto la dirigente Fisi - Una vicenda così grave non può essere confinata alla esclusiva competenza dei magistrati. Occorre che chi amministra il Ruggi si prenda il carico morale di una vicenda insopportabilmente pesante e inquietante. Sarà poi la magistratura a individuare le responsabilità di chi ha permesso che accadesse tutto ciò. Le azioni di pochi non possono continuare a compromettere e delegittimare il destino di un’Azienda Ospedaliera che deve tutelare la salute di migliaia di cittadini”.