Sangiuliano, stilettate a De Luca: lui un immigrato lucano, i campani siamo noi

Il ministro della Cultura ribadisce: "Non sarò candidato alle prossime elezioni regionali"

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Salerno.  

"Questa è una domanda che mi fate sempre. Io vi rispondo sempre che farò il ministro della Cultura fino al 2032, con il governo Meloni, dopo fondo un giornale e vi invito a lavorare con me". Così Gennaro Sangiuliano ai giornalisti che gli hanno chiesto se sarà candidato alle prossime elezioni regionali in Campania.

L'inquilino del Mic, sopite di una iniziativa elettorale di Fratelli d'Italia al Polo Nautico, ha riservato parole al vetriolo per Vincenzo De Luca, con il quale lo scontro va avanti da tempo. Pur senza citarlo direttamente, Sangiuliano ha detto: "Qua l'unico campano sono io, poi ci sono i lucani che sono venuti in Campania e lo dico con grande rispetto per i lucani che sono persone eccezionali e di valore. I campani siamo noi. Ma va bene, i lucani sono persone di grande valore e tempra. Ho sempre apprezzato e conosco la Basilicata. Detto questo - ha sottolineato il ministro - spero che i cittadini campani, i miei concittadini, aprano gli occhi e diano una svolta verso il riformismo, verso la concretezza, verso la crescita della qualità".

Sul risultato di Fratelli d'Italia alle Europee, Sangiuliano non ha dubbi: "Credo che Fratelli d'Italia sarà sicuramente il primo partito, forse con una percentuale anche superiore al risultato delle elezioni politiche. E' importante votare in Europa - ha aggiunto il ministro - perché l'Europa è il centro delle decisioni più importanti, quelle che più immediatamente condizionano la vita dei cittadini, quelle che vanno a incidere sulla nostra carne viva, in tanti ambiti, dall'agricoltura all'industria al commercio alla cultura. Sono tutte decisioni che vengono assunte in Europa".

Infine, un riferimento ai tanti investimenti che il ministero della Cultura ha avviato in Campania: "In questo momento, sono attivi 800 milioni di investimento del ministero della Cultura. L'ex Albergo dei Poveri, voluto da Carlo III di Borbone, sta per diventare la più grande infrastruttura culturale d'Europa. L'Albergo dei Poveri è 103mila metri quadrati. A Capodimonte, investimento di 40 milioni di euro con l'efficientamento energetico di tutta la struttura. Abbiamo acquistato il Monte di Pietà in via dei Tribunali. Alla Reggia di Carditello abbiamo aperto le prime aree", alcuni degli esempi di Sangiuliano che ha poi rivendicato i 50 cantieri avviati al Parco di Pompei e gli investimenti per il Parco archeologico di Paestum e Velia, per il quale è in programma il rifacimento delle antiche mura.