Dare subito esecuzione alla proposta popolare di Legge Regionale a favore delle persone con disabilità neurologiche. Il monito arriva da Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, attraverso un’interrogazione al Consiglio regionale.
“Lo scorso 10 gennaio è stata depositata agli uffici della Regione una proposta di legge popolare che ha per obiettivo la tutela del diritto fondamentale alla cura per persone con gravi disabilità neurologiche, psichiche e sensoriali congenite - molto spesso bambini - per le quali queste cure sovente sono determinanti per la loro stessa vita. Hanno firmato la proposta 12mila cittadini. Eppure l’Asl– sottolinea Tommasetti – come si evince da notizie di giornale e manifestazioni sindacali, ha deciso di cambiare le regole con cui determinare il personale dei centri di riabilitazione, adottando il Decreto n. 154 del 29.12.2014, ignorando i bisogni dei malati psichici gravi”.
Il provvedimento conserva il livello cardine (base) e solo i due livelli di prestazioni per i pazienti disabili fisici, ossia medio e alto, in cui non ci sono gli educatori e gli Otavengono ridotti del 60%. Tommasetti lancia l’allarme: “Sarebbe imposto alle strutture che curano malati psichici il medesimo personale previsto per le strutture che curano i malati fisici. Aggiungiamo che l’Asl avrebbe intenzione di dequalificare i centri di riabilitazione in cui medici, educatori, terapisti, psicologi, si fanno carico di malati con patologie complesse e totalmente invalidanti (cerebrolesi, neuropatici, persone affette da deficit sensoriali). Si starebbe poi assistendo allo spostamento in Rsa di pazienti da destinare ad altre strutture, con la conseguenza di una diminuzione dell’assistenza di oltre il 50% e con ricadute pesantissime per i malati e per il personale dovute alla riduzione e dequalificazione degli organici”.
Il consigliere regionale chiede “se siano garantiti livelli di assistenza congrui ed adeguati, e se vi sia il rischio che i malati vengano trasferiti in Rsa, strutture non adatte alle cure di cui necessitano. Vorremmo conoscere infine i motivi che rallentano l’attuazione della proposta popolare di Legge Regionale e sul destino di decine di educatori che potrebbero perdere il posto”.