Autonomia differenziata al centro dell’incontro che si è svolto questa mattina presso il bar Moka di Salerno. L’iniziativa è stata organizzata dal Partito Socialista Italiano. Nel corso degli interventi che si sono susseguiti si è cercato di argomentare le ragioni delle preoccupazioni espresse dai socialisti in molte occasioni pubbliche. Presenti il Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, l’ex ministro Valdo Spini, il segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio , il coordinatore dell’Alleanza Istituti Meridionalisti, Francesco Saverio Coppola, la consigliera comunale di Salerno, Antonia Willburger, Andrea Volpe consigliere regionale della Campania, il segretario della federazione salernitana del Psi Silvano Del Duca Modera: Gaetano Amatruda.
L’intervento dell'ex ministro dell'ambiente Valdo Spini
Molto atteso l’intervento di Valdo Spini, presidente fondazione circoli Rosselli che, in un titolo, ha così liquidato il tema: "Non autonomia differenziata a spese del Mezzogiorno, ma un progetto per il Mezzogiorno". In particolare per l’ex ministro dell’Ambiente: “Il combinato disposto dell’esito delle due partite, il Pnrr e l’autonomia differenziata deciderà delle sorti del Mezzogiorno d’Italia nei prossimi decenni. Sbaglia chi nel Nord si disinteressa di questo esito, perché solo un pieno coinvolgimento delle regioni meridionali nella crescita della nostra nazione ci può veramente portare a livello europeo”.
“Ci sono due partite su cui si gioca il futuro del Mezzogiorno nei prossimi anni. Il PNRR: se funziona davvero questa riserva del 40% a favore del Mezzogiorno che va quindi utilizzata non secondo tanti progetti settoriali, ma in una logica di progetto con degli obiettivi unitari, e l’autonomia differenziata. - ha sottolineato Spini - Noi siamo molto preoccupati perché il ministro Salvini sta cercando di fare un percorso che, di fatto, esclude il Parlamento. È un disegno di legge pericoloso perché rischia di aggirare di fatto i cosiddetti Livelli Essenziali di Prestazioni, (LEP) prevedendo un trasferimento di competenze senza che questi livelli siano stati definiti e finanziati. E’ questa invece una priorità precisa se si vuole mantenere l’unitarietà della nazione. Così è da rifiutare nettamente l’attribuzione alle regioni dell’istruzione, competenza esclusiva dello stato, o di nuove competenze in una materia concorrente come la sanità. In quest’ultima la vicenda del Covid ha dimostrato la necessità non solo di competenze nazionali, ma addirittura di quelle europee”.
E sul nuovo corso del Partito Democratico a guida Schlein, ha detto: “Credo che rimetterà in movimento il partito e questo è un fatto positivo, però bisogna che si vada anche in chiaro sullo scenario di carattere europeo internazionale. Il partito socialista Italiano è in questo momento non solo nel partito socialista europeo, ma anche l’unico partito italiano che fa parte dell’internazionale socialista. Spero che questo Schlein lo tenga in debito conto”.
"Riforma sbagliata che spacca ancora di più il Paese"
"Una riforma per noi totalmente sbagliata e uniqua che punta a spaccare ancora di più il Paese tra Nord e Sud. - è quanto ha dichiarato Silvano Del Duca, segretario provinciale PSI - E’ scomparso, totalmente, dall’agenda politica di questo governo la parola Mezzogiorno. La risposta sono sicuramente delle politiche per il Mezzogiorno, politiche per rilanciare un sistema sanitario, visto che pandemia ci ha rappresentato la fotografia del sistema sanitario nazionale che non regge. Quindi puntare su quelle che sono i nuovi asset del sistema sanitario nazionale. Siamo totalmente contrari alla regionalizzazione della scuola. C’è bisogno di politiche di revisione del sistema sanitario nazionale, politiche per una scuola pubblica accessibile a tutti".
Il segretario nazionale del Psi Maraio su Schlein: “Ho fiducia nel nuovo corso del Pd”
Per Enzo Maraio invece "l'Italia deve andare avanti unita, non è una questione di contrapposizione Nord-Sud, tantomeno può essere una posizione legata ancora al vecchio retaggio secondo il quale il Sud è una zavorra. Il Sud non è una zavorra del Paese, anzi, per le prospettive che ha verso l'economia che si può sviluppare con il Mediterraneo, diventa un'opportunità per l'intero Paese”.
Infine il segretario Enzo Maraio non si è sottratto dall’analizzare il quadro politico post elezione del nuovo segretario del Partito democratico, Elly Schlein. "Dobbiamo costruire una coalizione plurale – ha spiegato - abbandonare definitivamente quella tendenza all'autosufficienza che il Pd, purtroppo in troppe occasioni, ha messo in campo. Costruire una coalizione plurale significa avere dei ruoli, avere degli spazi politici e, quindi, costruire una coalizione che, dall'ambientalismo all'europeismo e fino al riformismo socialista, tiene insieme le varie anime. L'unico modo per tornare ad essere credibili e tornare tra la gente". Per il segretario nazionale del Psi la coalizione di centrosinistra, Pd in testa, è stata lontana dai problemi reali delle persone per questo “bisogna tornare a dialogare con i sindacati, tornare insomma a fare politica, considerando i partiti e la crisi dei partiti come un elemento negativo che ha portato alla crisi della rappresentanza".
Anche per questo confida nel nuovo corso del Partito democratico a guida Schlein; "una fase davvero nuova, una fase in discontinuita' rispetto al passato, dove la coalizione diventi plurale, ci sia rispetto degli altri e, soprattutto, si scelgano dei temi chiari, netti, trasparenti, immediatamente percepiti dalle persone". Maraio si dice fiducioso e guardo con attenzione al percorso della Schlein perché “è una donna che guida questo percorso e diventa anche un'alternativa al Governo guidato da Giorgia Meloni, pur tuttavia misureremo la capacità di costruire la coalizione e la capacità anche di stare sui temi, a seconda della declinazione delle proposte e delle priorità".
Il “no” del consigliere regionale Andrea Volpe
Anche per il consigliere regionale, Andrea Volpe “Il nostro “no” all’autonomia differenziata non è ideologico, è pratico ed è dettato dalla ferma convinzione che è una strada perseguibile solo se il Paese trova un equilibrio. Equilibrio che oggi non c’è e che non ci sarà tanto presto se non si ha il coraggio di fare scelte nette, che preservino i servizi e i diritti dei cittadini, trattandoli tutti allo stesso modo”. Per Volpe. Il no all’autonomia differenziata è “per com’è pensata oggi e per quello che rischia di scatenare in territori che la subirebbero come l’ennesimo schiaffo perché non garantirebbe mai i livelli, minimi o auspicabilmente adeguati che siano, per tutti i servizi che la riforma tratta”.