Alla Festa del Mare va in scena l'incontro "Comunità energetiche, ZES e zone franche doganali: questo è il futuro". Tra gli interventi più incisivi dell'incontro c'è quello dell'onorevole Piero De Luca (PD), relatore degli emendamenti alla Camera sulla Legge ZES. De Luca ha parlato di "uno strumento molto importante per lo sviluppo del Mezzogiorno. Uno strumento creato in un piano internazionale e che l'Italia, dal 2017, ha recepito. Proprio la Campania è stata la prima Regione italiana ad attuarla concretamente. Ci sono risorse importanti: 630 milioni di euro inserite nel PNRR e oltre 1.2 miliardi assegnati ai porti per potenziare le infrastrutture strategiche e attrarre investimenti di imprese e aziende. Questo è l'obiettivo finale di questo strumento: creare lavoro. Le statistiche mostrano come nel solo Sud Italia ci siano più disoccupati di lungo periodo di quanti ve ne siano in tutta la Germania. Si capisce che è un tema drammatico ed è un'emergenza di cui dobbiamo occuparci. Le Zone Economiche Speciali, attraverso una semplificazione fiscale e amministrativa, puntano ad attrarre questi investimenti che creino lavoro e garantiscano, ai nostri giovani, di potersi creare un futuro qui, nel Mezzogiorno".
A margine, il deputato Piero De Luca fa il punto anche sulla crisi di governo, che vedrà nell'incontro alle Camere di mercoledì il prossimo punto di svolta.
De Luca afferma che "Siamo in un momento particolarmente delicato e sensibile. Non condividiamo la scelta del 5 Stelle di non votare il Decreto AIuti. Siamo fortemente impegnati in queste ore per ricucire lo strappo e trovare una ricomposizione all'interno della maggioranza a sostegno del Governo Draghi. Il premier è una figura di autorevolezza e credibilità tavoli internazionali che non possiamo permetterci di perdere. Abbiamo messo in cantiere delle azioni e misure a sostegno di famiglie e imprese che deve essere approvato adesso, a luglio. Un piano da 10 miliardi di euro che rischiamo di bloccare. Non solo, rischiamo di perdere anche le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. DI fronte a questo scenario, davvero sarebbe inimmaginabile un salto nel buio. Non sono più ammessi tatticismi e capriole politiche. Ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità di fronte al Paese".