Ucraina, Adelizzi: "Nessuno si azzardi a dire che la Russia sia stata provocata"

"Bisogna agire immediatamente con sanzioni senza precedenti e sostenere il popolo ucraino"

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Salerno.  

Il parlamentare salernitano del M5S Cosimo Adelizzi interviene sull’invasione dell’Ucraina, preoccupato dall’escalation di una guerra che definisce atroce e programmata da tempo da un Putin irresponsabile.
«Suonano le sirene nelle città ucraine. Tra gli scaffali dei supermercati è ormai rimasto poco o niente. Al bancomat si tenta disperatamente di racimolare qualche soldo, perché la guerra fa paura e toglie qualsiasi tipo di certezza. Sottopassi, caverne, cunicoli. Anziani, donne e bambini sono in cerca di un rifugio, lontano dal fragore delle bombe, al riparo da una devastazione che non hanno né chiesto né voluto – racconta Adelizzi-. Nessuno si azzardi a dire che la colpa sia dell’Ucraina o che la Russia sia stata provocata! Non c’è nessuna argomentazione che tenga davanti a quello a cui stiamo assistendo, davanti a una guerra atroce programmata nel tempo. Perché mentre tanti Paesi, compresa l’Italia, tentavano in tutti i modi la via della diplomazia, l’esercito russo ammassava le sue truppe. L’irresponsabilità di Putin è sotto gli occhi di tutti; bisogna assolutamente agire affinché questo conflitto cessi al più presto».
Poi fa un breve resoconto della posizione assunta dal Governo Draghi. «Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nell’Aula di Montecitorio, ha appena confermato che in queste ore sarà varato nei confronti della Russia un pacchetto di sanzioni senza precedenti. Come Italia, come Unione Europea e come Paesi alleati dobbiamo essere compatti e granitici nel sostenere la sovranità dell’Ucraina e nel condannare le morti innocenti causate dagli attacchi russi. Ne va anche della nostra sicurezza. Non c’è una sola ragione per giustificare quello che sta accadendo in queste ore. Non esiste un modo per spiegare a un bambino la guerra, anche se ne vede le immagini solo in tv. Fermiamo subito questa follia» - conclude l’onorevole Adelizzi.