Mentre prosegue l'indagine che ha terremotato il comune di Salerno, slitta ancora il primo consiglio comunale. Alcuni candidati alle scorse elezioni amministrative hanno preso parte al dibattito “Voto libero & libertà di voto” chiedendo quindi di "accelerare i tempi per proclamare il nuovo Consiglio comunale e dare serenità alla città”.
Tra di loro Leonardo Gallo, Pietro Damiano Stasi, Antonio D’Alessio, Catello Lambiase, Claudia Pecoraro, Corrado Naddeo, Elisabetta Barone, Maurizio Basso, Alfonso Siano, Antonella Ambruso, Fabio Mammone, Carmine Salzano, Gianluca De Martino. La richiesta di una veloce definizione delle procedure per la proclamazione del nuovo Consiglio comunale perché si possa dar voce nella sede più appropriata alle richieste dei cittadini è emersa nel corso dell’incontro che si è svolto ad Ogliara.
"L’urgenza di insediare il Consiglio di Città, che è anche organo di controllo della vita amministrativa cittadina, si rende attuale a maggior ragione a seguito delle inchieste giudiziarie in corso, che pure paiono compromettere la credibilità di taluni esponenti della vita pubblica cittadina, ma che non devono intaccare quella delle Istituzioni, presidio di democrazia a servizio dei cittadini", si legge nella nota a firma dei candidati.
"Per tale ragione, occorre avere certezze oltre che chiarezza in relazione al prosieguo della nuova consiliatura che parte sotto auspici nebulosi e parzialmente compromessa. I neo Consiglieri devono legare le proprie attività al territorio e porsi in una continua condizione di ascolto concreto e fattivo per restituire ai cittadini la dignità che meritano senza doversi sentire destinatari di concessioni bensì portatori di interessi e diritti tutelati da un’Amministrazione efficace ed efficiente oltre che imparziale e attenta.
Il dibattito dovrà essere permanente e ripetersi nei vari quartieri della città coinvolgendo i cittadini affinché recuperino il rapporto con le Istituzioni e possano liberamente evidenziare le esigenze specifiche legate alle singole realtà nonché esprimere le proprie idee. Occorre aprire un dibattito assieme ai parlamentari per una modifica della legge istitutiva della cd. elezione diretta del sindaco (L. 81/1993) che riequilibri i poteri e le facoltà tra primo cittadino, giunta e consiglieri così come individui ulteriori incompatibilità per le candidatura a sindaco e a consigliere".