Sapri, "La statua della Spigolatrice è sessista": scoppia la polemica

Critiche sulla procacità delle forme, l'artista Stifani: "Allibito e sconfortato"

sapri la statua della spigolatrice e sessista scoppia la polemica
Sapri.  

E' stata inaugurata da soli due giorni ed è già al centro delle polemiche. La statua intitolata la “Spigolatrice” a Sapri è stata definita «sessista» a causa della procacità delle sue forme e il suo abbigliamento. A scatenare le critiche, tra gli altri, l'ex senatrice del Gruppo Misto Manuela Repetti che, nel suo blog sull'Huffingtonpost, si è detta "inorridita" dalla statua. 

La lavoratrice dei campi infatti "si mostra con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante e lascivo suggerendo di guardarle il bel sedere in mostra, tondo e perfetto, nel caso qualcuno non lo avesse notato", le parole dell'ex senatrice. Ma sono diversi ad aver mosso aspre critiche anche sui social network. 

"Sentiamo il dovere di schierarci in modo netto e categorico per l'abbattimento di questa statua diseducativa e fuorviante che banalizza le donne e vanifica ogni comizio in favore della parità di genere urlato dalle poltrone politiche di ogni istituzione", affermano le Donne democratiche Pd Palermo, che spiegano: "Ancora una volta ci viene chiesto di subire l'umiliazione di vederci rappresentate in forma di corpo sessualizzato, privo d'anima e di legame con le questioni sociali e politiche a fronte di una storia che è tutt'altra: la figura della Spigolatrice di Sapri, ideata e poetizzata da Mercantini viene proprio a Sapri ridotta a uno stereotipo che nulla ci racconta della rivoluzione antiborbonica e che nulla ci racconta dell'autodeterminazione di una donna che sceglie di non andare a lavoro per schierarsi contro l'oppressore".

Aspra critica anche all'ex premier Conte, in città per un tour elettorale, che ha assistito allo svelamento: "Ci troviamo a coesistere con un'antiquata e profondamente sessista rappresentazione di una figura femminile e a prendere atto di quanto una giunta comunale, peraltro alla presenza dell'ex premier Giuseppe Conte, riesca a ignorare le elaborazioni sociali e politiche che da diversi anni a questa parte sono state messe a tema per modificare la percezione della donna come oggetto sessuale con lo scopo e nell'ottica di scardinare quella cultura patriarcale che altro non è che la radice di ogni forma di imparità e di violenza di genere", scrivono le donne del Pd Palermo.

In "soccorso" dell'opera è arrivato il sindaco del comune Antonio Gentile per il quale "la nuova statua della Spigolatrice di Sapri è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista cilentano Emanuele Stifano. Trovo, invece, oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere l’articolo dell’ex senatrice Manuela Repetti sull’huffingtsonpost.it di oggi. Nell’articolo oltre a mostrare scarsa conoscenza della storia locale e della storia dell’arte incita all’abbattimento della nuova statua come è avvenuto, purtroppo, recentemente in altri Paesi privi di Democrazia o in passato con la censura. Se poi lo sfogo è dovuto alla presenza di politici a Lei non inclini allora mi corre l’obbligo ricordare alla signora Repetti che la Città di Sapri non è disposta a far mettere in discussione i propri valori, principi e tradizioni."

Sulla stessa lunghezza d'onda il senatore Francesco Castiello: "Mi hanno informato che l’ex senatrice Repetti, di cui non sono riuscito a conoscere una appartenenza politica ben definita, avrebbe espresso censure di tipo sessista sulla statua “Spigolatrice di Sapri” inaugurata il 25 settembre. Ad arrecare grave turbamento alla suddetta sembra siano stati l’abbigliamento leggero e le forme pronunciate. Alla ex senatrice, che appartiene ad un’area territoriale a molte centinaia di km al di sopra del parallelo di Sapri, sfugge quali siano le fattezze fisiche delle donne meridionali. Così come certamente sfugge la data dello sbarco di Pisacane. Del resto a distanza di 164 anni dall’evento la memoria si indebolisce ed è facile scambiare il 28 giugno, data dell’approdo a Sapri, con il 28 gennaio, in pieno inverno, quando si rendeva necessario un pesante cappotto per difendersi dalle avversità atmosferiche. Lo sbarco avvenne a fine giugno in una rovente estate del sud Italia, quando chi nel duro lavoro della raccolta del grano non poteva certo indossare un pastrano con imbottitura. Attenendoci allo stretto rispetto del principio di proporzionalità ad ascendenza costituzionale (art. 3 e 97 Cost.), è auspicabile che il Sindaco, cui la ex senatrice chiede la demolizione della statua, converta tale indicazione nella meno radicale e più equa sanzione della sua copertura con un pesante paltó, a partire peraltro dal prossimo inverno perché a Sapri c’è piena estate, le spiagge sono gremite di gente e le inclemenze dell’inverno sono tuttora lontane".

Non si è fatta attendere neanche la risposta dell'artista Emanuele Stifani che si è detto "allibito e sconfortato" dalle polemiche. "Mi sono state rivolte accuse di ogni genere che nulla hanno a che vedere con la mia persona e la mia storia. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho "approfittato" della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un'istantanea fedele di una contadina dell'800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos. Aggiungo che il bozzetto preparatorio è stato visionato e approvato dalla committenza.

A chi non mi conosce personalmente dico che metto in discussione continuamente il mio operato, lavorando con umiltà e provando sempre a migliorarmi, lungi da me accostarmi ai grandi Maestri del passato che rappresentano un faro che mi guida e mi ispira", le parole dell'artista.