Sono numerose le difficoltà funzionali in cui versano le due sale operatorie dell’ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno, soprattutto quelle legate alla carenza di personale. Sono nove gli infermieri in servizio presso le due sale operatorie, a dispetto dei ventidue previsti. Ovviamente, un taglio così netto dell’organico potrebbe mettere a rischio l’operatività stessa delle sale operatorie e, di conseguenza, dell’intero reparto. Così si ricorre ai turni straordinari, con gli oneri finanziari che questi comportano, per garantire un livello accettabile di funzionamento, anche se è appare complicato assicurare orari di funzionamento proporzionati ai compiti ed al bacino d’utenza di una struttura come l’azienda ospedaliera universitaria di Salerno, ormai una delle più importanti del Mezzogiorno. «Con la vicenda delle sale operatorie di ortopedia – dice Margaret Cittadino, esponente della Cgil e componente della Rsu aziendale- siamo davvero all’assurdo. Il Ruggi è un Dea di terzo livello oltre che trauma center, ovvero un’azienda che dovrebbe erogare prestazioni di alto livello: ebbene per le carenze legate alle sale operatorie di ortopedia si rischia di non garantire i servizi minimi, ovvero il trattamento chirurgico di determinati tipi di fratture con la tempistica prevista dalle linee guida nazionali». Quanto alla carenza di personale immediata la richiesta d’intervento rivolta alla Regione. «Il presidente Caldoro – prosegue Cittadino - continua a parlare di mille assunzioni, noi semplicemente chiediamo il rispetto dell’accordo raggiunto nel 2013, ovvero l’assunzione di quattordici infermieri in deroga». Ad oggi, gli incontri con i vertici dell’azienda ospedaliera su questo tema, non si sono tradotti in interventi concreti, anche se sarebbero stati assunti in via informale impegni per fronteggiare al meglio questa delicata situazione.
Personale ridotto al "Ruggi D’Aragona"
Le due sale operatorie hanno a disposizione 9 infermieri in servizio a dispetto dei 22 previsti
Salerno.