Aree interne, sviluppo, bisogni sociali e sistema di welfare sono alcuni degli argomenti di cui si discuterà durante un incontro organizzato da Cgil Salerno previsto per mercoledì 12 febbraio dalle 9.30 a Palazzo Sant'Agostino.
L’iniziativa intende rilanciare il tema dello sviluppo delle aree interne e dei territori rurali. Visti come grande occasione di sviluppo regionale e non più come conteggio legato ai processi di spopolamento e desertificazione sociale.
“Abbiamo scelto di tenere l’iniziativa a Salerno perché il territorio è al centro lungo l’asse Molise – Campania – Basilicata – Calabria - si legge nella nota di Cgil Salerno - La provincia conta 158 comuni, 30 dei quali sono sotto i 1.000 abitanti, 62 tra i 1.000 e i 3.000 e 14 tra i 3.000 e i 5.000; hanno fatto registrare tutti variazioni demografiche negative in questi ultimi dieci anni, quella più consistente riguarda i comuni compresi nel territorio del Cilento cha ha fatto registrare un decremento del 4,1% della popolazione. Nello stesso periodo i conduttori agricoli sono diminuiti del 53%. A ciò si aggiungono le difficoltà di accesso ai servizi in seguito ad una mobilità ridotta all’osso. Il rischio è quello di cancellare non solo storie, identità e valori delle comunità, ma intere filiere produttive di straordinaria importanza e potenzialità.
E’ necessario bloccare questi fatti e rimettere al centro del dibattito politico le problematiche delle aree interne che hanno già prodotto squilibri territoriali e ambientali molto seri. Vogliamo farlo a partire dagli Accordi di Programma Quadro nelle quattro aree dell’Alta Irpinia, Vallo di Diano, Cilento Interno e Tammaro. Sul loro stato di attuazione emergono gravi ritardi nella definizione delle strategie delle aree Cilento interno e Tammaro e tempi ancora lunghi tra la firma degli accordi e l’avvio dei progetti approvati”.