De Luca e nodo Severino, saranno 30 giorni di fuoco

Ecco quali sono i prossimi passaggi. L'incognita è per quanto tempo rimarrà sospeso il presidente

Salerno.  

 

I prossimi 30 giorni saranno cruciali per il neo presidente della Regione Vincenzo De Luca. C'è il nodo della Severino da sciogliere e i passaggi istituzionali sono tutti molto delicati. Vediamo cosa accadrà.

De Luca ora ha un mese di tempo per fissare la prima seduta del consiglio regionale e nominare la giunta. Nel frattempo, il Prefetto di Napoli, sulla base della legge Severino, “avvisa” il governo nazionale della situazione in cui si trova il presidente condannato in primo grado per abuso d'ufficio.

Può apparire un passaggio inutile, del resto il Governo sa benissimo qual è la situazione di De Luca, lo sanno tutti. Ma è un passaggio formale previsto dalla normativa che potrebbe rivelarsi utilissimo nella gestione dei tempi di questa intricata vicenda. 


Una volta “informato” della situazione il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, deve consulatre il ministro dell'Interno Angelino Alfano (quello degli Affari regionali al momento non c'è) e soltanto dopo adotta il provvedimento che dichiara la sospensione di De Luca ((testo unico 235 del 2012) è delineata all'articolo 8, comma 4).

La decisione dovrà essere poi comunicata di nuovo al Prefetto di Napoli. A quel punto il prefetto dovrà notificare la decisione di Renzi al Consiglio Regionale della Campania.

Ma attenzione. Se il Consiglio non si è formalmente insediato la notifica a chi viene consegnata? In sostanza il consiglio regionale deve esistere come soggetto istituzionale altrimenti la notifica della sospensione non potrà essere recapitata.

Nel frattempo De Luca dovrà nominare il vicepresidente e la giunta.

Lo Statuto della Regione prevede, all'articolo 46, che nella seduta di insediamento il presidente della Giunta regionale espone il programma di governo al consiglio, che ne discute. Il comma 3 stabilisce che il presidente nomina la giunta "nei dieci giorni successivi" compreso il vicepresidente e "ne dà comunicazione al consiglio regionale nella prima seduta successiva alla nomina per la espressione del gradimento".

Appena decretata la sospensione firmata da Renzi gli avvocati di De Luca presenteranno ricorso presso il giudice ordinario (e non più al Tar per effetto del recente pronunciamento della Corte di Cassazione). Il tribunale odinario potrebbe impiegare qualche settimana per esprimersi e “sospendere” la sospensione, rimettendo al suo posto il Governatore.

In attesa dell'esito del ricorso resta in carica il vicepresidente.

La parola d'ordine è: sospensione, che indica una provvisorietà, un tempo chiuso dentro il quale sono davvero tante le variabili da giocare. E, come ha sottolineato anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, si tratta appunto di sospensione e non di decadenza, termine definitivo che implica invece decisioni permanenti. 


Nel tempo “sospeso” di De Luca e della Regione Campania sarà facile dire per Caldoro e 5Stelle “Ve lo avevamo detto”. Ma sarà anche inutile, aggiungiamo. L'elettorato ha scelto, e lo ha fatto malgrado la Severino. Il punto è “quanto” durerà il tempo sospeso di De Luca, quanto ci vorrà per riagganciare il tempo interrotto e far cominciare quella nuova stagione politica che De Luca ha evocato nelle prime parole pronunciate nel discorso della sua vittoria.

 

Rossella Strianese