Revocata la cittadinanza onoraria del comune di Sarno a Benito Mussolini. Era il 25 aprile scorso quando la proposta era stava avanzata dalla maggioranza di centrosinista, e si stava discutendo sulla revoca dell'onorificenza a Mussolini, conferitagli il 23 maggio 1923.
Proprio alla vigilia della festa della Liberazione,la proposta era stata approvata dalla Giunta e si aspettava la ratifica del consiglio comunale, avvenuta ieri pomeriggio con 16 voti favorevoli, 4 contrari (Giovanni Cocca, Domenico Crescenzo, Sebastiano Odierna, Antonello Manuel Rega), e uno astenuto (Anna Robustelli). La mozione approdò in aula già l'8 ottobre, ma su richiesta dell'opposizione il voto fu poi rinviato a causa di un cavillo burocratico. Tra le motivazioni che hanno spinto il Comune a revocare quell’onorificenza, c'è “l’incompatibilità con i valori di cui la città di Sarno e la sua comunità sono oggi portatori”.
Non è stata una giornata tranquilla quella vissuta ieri tra i cittadini e consiglieri presenti in aula consiliare. Ad assistere alla decisione anche delegazione dell’Anpi Salerno che si è fatta sentire in più occasioni con fischi, cori e intonando “Bella Ciao”. Momenti di tensione si sono verificati anche tra un consigliere d'opposizione e un assessore della giunta Canfora che, nel mentre della discussione, hanno avuto un acceso diverbio verbale e, quasi, fisico che ha portato in aula anche gli agenti delle forze dell'ordine.
“Strumentalizzazione di una nuova forma di dittatura culturale. Potrei definirla in questo modo la decisione presa dalla maggioranza ieri. Non si tratta di riparlare delle leggi razziali, dell'odio e dei campi di concentramento. Non sono fascista, ma non penso che questo tema debba essere messo al centro perché Sarno ha problemi ben più gravi. Sono contro al razzismo, non sono fascista ma ho deciso comunque di astenermi dal prendere questa decisione perché l'ho vista solo come una strumentalizzazione politica”. Questo il pensiero di Anna Robustelli, consigliera d'opposizione e unica astenutasi alla decisione finale.
Un pensiero che, all'indomani dalla decisione, è stato ritrovato anche in tanti altri cittadini di Sarno che hanno espresso il loro dissenso, in favore di problemi ben più serv, sotto il commento pubblicato dal sindaco Canfora sulla pagina Facebook.
"Questa sera abbiamo votato un atto di libertà.Sarno è una città democratica, è la città di Giovanni Amendola, che si ispira ai valori di libertà e di pensiero, che ripudia il fascismo, le leggi razziali, le oppressioni, i campi di concentramento, i soprusi, le violenze, gli assassini. Abbiamo votato questa revoca anche per chi nel 1923 non si poteva opporre. I documenti cartacei restano, sono parte della storia di questa città. Non cancelliamo la storia, ma costruiamo il presente ed il futuro con esempi di democrazia per le nuove generazioni". Scrive Canfora.