Lambiase boccia l'ordinanza per la movida: "Troppo rumore"

I dubbi del consigliere di opposizione per il provvedimento adottato dopo le festività natalizie

Salerno.  

L'ordinanza per disciplinare la movida di Salerno, annunciata lo scorso 10 gennaio, finisce nel mirino di Gianpaolo Lambiase. Il consigliere di opposizione la ritiene infatti “poco opportuna: di fatto, elimina alcune indispensabili limitazioni alle emissioni sonore, non solo aumentando gli orari delle “manifestazioni musicali e intrattenimenti” al chiuso ed all’aperto, non solo consentendo “musica live anche amplificata” all’esterno dei pubblici esercizi (prima tassativamente vietata), non solo ampliando il periodo delle possibili autorizzazioni (prima consentite dal 30 aprile al 30 settembre, oggi in ogni mese dell’anno), ma anche estendendo le aree nelle quali è possibile fare musica fino alle 4 di notte". 

Lambiase ricorda che "gli orari in deroga fino alle 4 di notte erano consentiti esclusivamente all’interno di “stabilimenti balneari nel tratto litoraneo da via Allende fino al fiume Picentino”: oggi la nuova ordinanza consente di suonare, con “impianti elettroacustici” fino alle 4 di notte in qualsiasi zona del territorio a scarsa densità abitativa".

Ce n'è abbastanza, per l'esponente consiliare, per bocciare il provvedimento: "La nuova ordinanza sindacale ignora e cancella le premesse importanti contenute nelle vecchie ordinanze, che credo sia utile citare per opportuna conoscenza: "….rilevato che le emissioni sonore prodotte dagli impianti elettroacustici utilizzati per lo svolgimento di attività di pubblico spettacolo/trattenimento, nei diversi quartieri della città, determinano in orario notturno disturbo alla quiete pubblica ed al riposo delle persone; considerato che la citata circostanza produce situazioni di disagio con possibili ripercussioni per la pubblica incolumità; ritenuto che, a tutela del prevalente interesse pubblico, occorra adottare provvedimenti per il miglioramento delle condizioni generali di vivibilità della città": queste - argomenta Lambiase - erano le sacrosante motivazioni dalle quali scaturivano giustificate ed equilibrate restrizioni alle emissioni sonore, che producevano e continuano a produrre diffuso inquinamento acustico".

Non solo: "la nuova ordinanza sindacale, inoltre, ritengo non sia valida né legittima perchè  va oltre i limiti e le norme contenute nel  Regolamento per la disciplina delle attività rumorose approvato dopo approfondita discussione dal consiglio comunale. Ogni modifica e/o integrazione di tale Regolamento - ricorda Lambiase - non può essere apportata da una semplice ordinanza del sindaco, ma è necessario che torni all’attenzione del consiglio comunale. L’ultima questione da segnalare riguarda il controllo di normativa ed orari, troppo spesso disattesi: né il Comune né l’Arpac sono attrezzati per eseguire la sorveglianza necessaria", conclude Lambiase.

Redazione Salerno