"Puc a Salerno: cemento e consumo indiscriminato del suolo"

Sullo strumento urbanistico duro atto d'accusa di Lambiase: "Danni irreparabili per la città"

Salerno.  

"Le analisi ed i calcoli utilizzati a supporto del progetto di revisione decennale del piano urbanistico comunale, rendono la proposta (approvata dalla giunta il 13 dicembre 2018) assolutamente paradossale e per alcuni aspetti anche illegittima". Non lascia spazio ad interpretazioni il commento di Gianpaolo Lambiase, consigliere comunale di "Sinistra di tutti", in merito allo strumento recentemente licenziato dall'esecutivo di palazzo di città. "Un’attenta lettura delle carte prodotte per il nuovo strumento urbanistico conferma l’ulteriore consumo ingiustificato del territorio. Se non si cambia radicalmente percors”, aggiungeremo danni a quelli già prodotti, e sarà difficile ripararli - il j'accuse - . Le costruzioni cresceranno, senza che i nuovi quartieri siano attrezzati con reti e servizi adeguati. Il Comune ha acquisito in questi anni 400mila metri quadrati di aree destinate a standard (aree di compensazione), e non ha le risorse finanziarie per realizzarli".

Partendo da questo presupposto, secondo Lambiase "il nuovo Puc individua gli interventi e gli impegni finanziari più rilevanti che l’Ente Locale e gli imprenditori privati promuoveranno e realizzeranno nei prossimi anni. Troppe sono le perplessità". E qui il consigliere di minoranza snocciola le tre questioni irrisolte: "Dieci anni fa si decise di costruire case nuove per ospitare 30mila persone. In presenza di un decremento costante della popolazione negli anni (meno 20.000 abitanti = 70% delle previsioni di crescita), si propone una minima riduzione delle aree edificabili (appena il 15%). Tale riduzione comunque, sarà compensata (così recitano gli indirizzi di programmazione) dagli interventi di “cambio di destinazione d’uso ed ampliamento dei volumi” nel centro antico e nella città degli anni ’60. Ancora, le zone agricole saranno “terra di conquista” dei costruttori, perché chiunque chiederà di realizzarvi impianti sportivi, cliniche o strutture ricettive private, avrà risposta positiva dal Comune".

Per Lambiase, però, il "60 delle nuove case costruite in questi anni è rimasto invenduto. Sono state realizzate solo “case private” e poco o nulla si è prodotto nel settore dell’edilizia pubblica (case popolari e cooperative)". Come se non bastasse "il progetto di revisione del puc ha totalmente ignorato sia il censimento delle case sfitte e/o in vendita del patrimonio antico e storico esistente (si stimano 5mila abitazioni vuote), sia i volumi residenziali (centinaia di alloggi) costruiti ai sensi della legge regionale 19/2009 il cosiddetto “piano-casa”. Il “piano-casa”, che ha consentito di costruire abitazioni, oltre le previsioni del puc, in sostituzione di vecchi ruderi o capannoni abbandonati".

Ce n'è abbastanza, per Lambiase per invitare alla mobilitazione "tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del territorio. Non possiamo consentire che si consumino le ultime risorse disponibili, compromettendo irreparabilmente una sana crescita economica della nostra città. Una rinnovata programmazione urbanistica - conclude l'esponente di sinistra - potrebbe essere strumento prezioso per aumentare la sostenibilità, la vivibilità del territorio, per costruire nuove occasioni di lavoro stabile e dignitoso per i nostri giovani. Non sprechiamo quest’occasione".