"Meno di due settimane fa Scafati si è svegliata con una marcia per ribadire che ripudia la camorra e ama la legalità. Meno di 15 giorni e la città si risveglia turbata dall'esplosione di una bomba, l'ennesima, che turba l'intera comunità. Adesso basta, lo Stato deve intervenire in prima persona".
Angelo Matrone, ex consigliere comunale di Scafati, condanna l'episodio dell'ordigno artigianale fatto brillare all'esterno di un ex sala scommesse, riconducibile a uno dei clan operanti nella città dell'Agro. "Davvero stiamo assistendo impotenti a una faida di camorra? Lo Stato in questo momento di difficoltà per gli scafatesi non può ritanarsi nelle proprie stanze o rifugiarsi in qualche spiaggia della Sardegna. Scafati sta morendo sotto i colpi di queste bombe".
Da qui l'invito alle alte cariche dello Stato di intervenire concretamente per il bene del territorio. "Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, devono impegnarsi per la nostra città. Invito il prefetto Gerardina Basilicata, capo della Commissione ministeriale che guida il Comune, di attivare una linea di emergenza con la Prefettura di Salerno e il ministro dell'Interno, Marco Minniti.
Scafati deve diventare una priorità nell'agenda nazionale dei nostri politici. Non si può lasciare allo sbando una comunità, che per la seconda volta ha subito l'onta dello scioglimento per camorra, in mano ai clan. Non è populismo, ma paura che la prossima volta un innocente la possa farsi del male. Lo Stato non può permetterlo. Ecco perché serve intervenire subito".
Redazione Salerno