Torna il proporzionale: riecco De Mita e la Dc. Ma non solo

C'è aria di proporzionale. E De Mita si rilancia nella mischia. Ma anche Bassolino...

Niente maggioritario e inevitabile ritorno al passato: echi di prima repubblica ovunque. Da Roma, con grandi riflessi in Campania..

Tutta colpa del proporzionale. E' bastato che aleggiasse lo spettro di un ritorno al vecchio sistema elettorale da prima repubblica per riportare sulla scena i protagonisti del tempo che fu.

A partire dalla vecchia Democrazia cristiana. Nei giorni in cui l'accordo sembrava chiuso Ciriaco De Mita - ottantanove anni, - ha lanciato un appello, un richiamo allo scudo crociato indirizzato ai tanti centristi rimasti in Parlamento: da Alternativa Popolare di Angelino Alfano, al Centro democratico di Tabacci, senza dimenticare l’Udc di Lorenzo Cesa.

Poi però l'intesa sul proporzionale è saltata, ma la riflessione di Ciriaco De Mita continua.

Ora i popolari sono a un bivio. E il padre nobile della Dc vuole «recuperare la comune radice politica e culturale», si legge in una nota. L'appuntamento è a Palazzo Santa Chiara a Roma domani con Angelino Alfano, Gianpiero D’Alia, Lorenzo Dellai, Giuseppe De Mita e Marco Follini.

Quella di Roma, in linea con quella di Napoli delle settimane scorse, è, un’iniziativa assunta personalmente da Ciriaco De Mita – si sottolinea nella nota -, «con l’obiettivo di mettere insieme quanti avvertono la necessità che è innanzitutto di recupero di un pensiero politico».

C’è qualcosa di nuovo oggi, anzi d’antico, direbbe qualcuno. Davanti ai limiti del presente, emerge la forza dell’usato sicuro.

Il quarto polo di De Mita fa pendant con il nuovo centrosinistra di Giuliano Pisapia, che in piazza Santi Apostoli, dove ebbe inizio l'Ulivo venti anni fa, ha radunato quello che resta di una sinistra atomizzata e delusa.

Vicino al palco oltre a Tabacci, D'Alema, Civati e Livia Turco si è rivisto anche Antonio Bassolino, che lo strappo lo sta preparando da molto tempo, ma ancora non ha deciso.

Un lungo avvicinamento a Pisapia e un lungo addio al Pd. L’ex sindaco di Napoli, ribadisce di essere ancora un iscritto al Pd, dice di voler cercare il dialogo con le altre forze di sinistra e ammonisce: «L’Ulivo è stata una bellissima esperienza degli anni ’90 con cui abbiamo vinto e fatto cose importanti. Adesso dobbiamo avere lo sguardo rivolto in avanti, non indietro».

«Con Bassolino a Roma c'era anche tanto Sud e tanta passione», ha detto l'europarlamentare Massimo Paolucci . Con lui anche Arturo Scotto ed Elisabetta Gambardella.

Una compagnia destinata a crescere anche in Campania dove sono i diversi quelli che aspettano un cenno di Bassolino per decidere dove approdare. Se ne riparlerà quando sarà più chiaro che fine farà la riforma elettorale. Se il Parlamento approverà una nuova legge maggioritaria o proporzionale con uno sbarramento.