Bindi: i nuovi padroni? Sono i baby boss della camorra

La presidente dell'antimafia a Salerno dal prefetto e dal procuratore

"Una città interessata dalle camorre, ma non è certo una novità"

Salerno.  

La presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi ha incontrato nel primo pomeriggio di oggi nella prefettura di Salerno il prefetto e gli inquirenti della procura di Salerno nell'ambito della ricognizione presso tutte le direzioni distrettuali antimafia d'Italia. Diversi i temi caldi trattati parlando di una provincia, quella di Salerno, ritenuta dalla Bindi "interessata dalle camorre, ma questa non è certo una novità. I clan stanno subendo una evoluzione – ha precisato la Bindi- .

Si sta superando la fase conflittuale che ha portato alla spartizione del territorio e degli affari”. In occasione poi dello sbarco di migranti che, proprio questa sera avrà luogo in città, la presidente ha riconosciuto a sindaco e cittadinanza “gli sforzi che si stanno compiendo per garantire una degna accoglienza”, ricordando però di essere guardinghi, dato che sul tema c'è notevole attenzione anche da parte della malavita organizzata e che comunque, come ha tenuto a ricordare il prefetto di Salerno, non c'è possibile commistione tra gli immigrati che vivono nella provincia salernitana e i terroristi. Sempre a proposito di malavita invece la Bindi ha parlato poi anche il Delitto Vassallo. “Sul delitto del sindaco pescatore le indagini continuano senza sosta, - ha detto - dopo anni, per cercare la verità. Anche la 'ndrangheta è presente nella parte sud della Provincia. Tutto il settore alberghiero è oggetto di particolare interesse. Proprio come quello dei rifiuti e delle sale scommesse. Serve sempre maggiore vigilanza e prevenzione, oltre che repressione”.

Infiltrazioni poi che molto spesso riguardano la politica “lo scorso anno abbiamo attenzionato Battipaglia e poi Scafati dopo gli scioglimenti dei rispettivi consigli comunali. Sono state raccolte informazioni anche sulla vicenda della presunta compravendita di voti a Nocera Inferiore. Abbiamo luci accese ovunque. Lo Stato c'è”, ha chiosato Rosi Bindi che ha ricordato che dopo Salerno visiterà a Pagani proprio la tomba violata del sindaco Torre, ucciso dalla camorra. Ha poi lanciato un messaggio di allerta ai giovani che sempre più spesso sono reclutati dalla camorra come manovalanza, “ma anche per fare i capi. C'è un rinnovo radicale della dirigenza criminale. E' un fenomeno campano ma anche meridionale da tenere molto sotto controllo”.

Sara Botte