“Mi hanno impedito di parlare”, questo il duro sfogo di Pasquale D'Acunzi, candidato a sindaco di Nocera Inferiore che racconta di come i vigili urbani abbiano fermato la sua auto durante la consueta propaganda. Una campagna elettorale dunche che si fa sempre più calda. D'Acunzi, ai microfoni di Ottochannel, ha raccontato la sua versione dei fatti.
“Hanno bloccato la mia auto, noi stavamo annunciando con una macchina il mio comizio elettorale, mentre girava è stata raggiunta da una macchina della polizia che ha intimato al guidatore di fermarsi e di sospendere questo annuncio. Ci è stato detto dopo che non eravamo autorizzati, peccato che la legge non preveda nessuna autorizzazione se non si passi in luoghi di divieto” ha precisato D'Acunzi.
“Pur non avendo un'autorizzazione, ripeto non prevista dalla legge, – precisa il candidato – avevamo fatto una comunicazione alla polizia municipale che la macchina sarebbe andata in giro. In serata poi, nel luogo dove eravamo stati autorizzati a svolgere il comizio, si è presentata una pattuglia della polizia che ha comunicato al custode che non avrebbe potuto consentire nessun comizio elettorale nel parco, perchè non autorizzato.
Una cosa falsa – continua D'Acunzi - perchè non solo noi avevamo richiesto, ma avevamo pure ottenuto l'autorizzazione dal comune. Io per ragioni di ordine pubblico ho preferito non creare problemi, mi sono scusato con gli elettori ma comunque non ho potuto tenere il mio comizio”. D'Acunzi ha raccontato di essersi recato a verificare la validità dell' autorizzazione.
“La segreteria generale del comune ci ha detto che noi eravamo perfettamente in regola e che non si poteva vietare quel comizio. A questo punto ho chiesto di fare tutti gli accertamenti per verificare di chi fosse la responsabilità di quanto accaduto perchè qualcuno deve pagare per questa cosa. Il diritto di propaganda è un diritto tutelato dalle leggi della costituzione”.
Sara Botte