“Deve sottolinearsi il quadro complessivo entro cui i fatti contestati si sono svolti, cioè, un contesto, la Campania, dove era stato decretato lo stato di emergenza dei rifiuti. In questa situazione De Luca ha agito utilizzando i poteri di commissario delegato e in tale funzione ha provveduto alla riorganizzazione del settore, dovendo garantire ogni forma di tutela agli interessi ella popolazione, raggiungendo il risultato per cui, l’incarico gli era stato affidato: provvedere alla localizzazione, progettazione realizzazione dell’impianto di termodistruzione, nonché degli impianti connessi al ciclo integrato dei rifiuti, alla raccolta differenziata nel Comune di Salerno. In questa veste De Luca si poteva avvalere delle deroghe”.
Questa la motivazione motivazione che ha portato i giudici della Cassazione a rigettare il ricorso proposto dalla procura di Salerno contro la sentenza di assoluzione della Corte d’Appello. I giudici della Suprema Corte hanno inoltre aggiunto: "la sentenza impugnata ha già offerto motivate risposte".
Redazione Salerno