Provincia, Fabbricatore attacca Canfora

Il consigliere di FdI-An: «Ora cerca di forzare l’approvazione del Bilancio»

Salerno.  

Picconate al presidente della Provincia Giuseppe Canfora. Arrivano ancora da Fratelli d’Italia-An, il partito che era al governo prima dell’avvento del decreto Delrio e del Pd con Giuseppe Canfora. A chiedere il passo indietro all’amministrazione provinciale è il capogruppo Giuseppe Fabbricatore.  “L’Amministrazione Provinciale, retta dal Pd, ha dimostrato, ancora una volta, ove mai vi fosse bisogno, di non essere capace di rispettare le norme previste in relazione alla discussione e all’approvazione dell’Atto Politico fondamentale: il bilancio. – afferma il consigliere Fabbricatore - Al ridicolo, cioè pretendere di discutere ed approvare il Bilancio di previsione 2016 alla fine del mese di dicembre, si è aggiunta l’illegittimità: si fissano, in un’unica convocazione, (quella del 22 dicembre 2016), due consigli provinciali, il primo, quello di Adozione, fissato per il giorno 28 dicembre 2016 ed il secondo, quello per l’Approvazione definitiva, per il giorno 30 dicembre 2016. Nelle more, ci sarà l’Assemblea dei Sindaci, prevista per il giorno 29 dicembre 2016 che, come impone la Legge, “deve esprimere il parere”, non vincolante da un punto di vista prettamente giuridico ma di grande valenza politica”.

La denuncia del capogruppo continua: “appare chiara la violazione, da parte dell’Amministrazione, dell’articolo 10 comma 6 del regolamento di contabilità, a cui rinvia, esplicitamente, il Testo Unico degli Enti Locali. In sintesi, una grave forzatura per ovviare, con le elezioni oramai alle porte, alle difficoltà di approvare il Bilancio di previsione 2016. L’Amministrazione Provinciale non ha il diritto di sostenere che le difficoltà incontrate possano essere diretta conseguenza della “Riforma Delrio”, perché altre Province hanno approvato il Bilancio, con largo anticipo, rispettando le scadenze previste dalla Legge e dai Regolamenti”. Il Consigliere Fabbricatore conclude con un invito: “al Segretario Generale, che non si presti a questa barbarie amministrativa, proprio perché garante della legittimità degli atti , ai Sindaci, affinchè manifestino la loro “delusione” a questo modo di intendere la Politica e ai Colleghi Consiglieri tutti, perché protestino contro questo “scempio” che, di fatto, conclude, nel peggiore dei modi, l’esperienza amministrativa”.

 

Redazione