Provinciali, troppi trasformisti per Forza Italia

Le accuse di Fasano e Amatruda: «Ora decidono le segreterie di partito»

Salerno.  

Forza Italia tenta l’assalto per le Provinciali. In campo 16 papabili fra cui Mimmo Di Giorgio e Damiano Cardiello con non poca soddisfazione da parte del direttivo provinciale azzurro. “Abbiamo fatto il nostro dovere nell'interesse dei cittadini e per garantire rappresentanza in un Ente, la Provincia, che le pessime riforme della sinistra hanno snaturato. – afferma il senatore Fasano, coordinatore provinciale di Forza Italia - Restano in piedi, al netto degli annunci sullo scioglimento, con meno risorse e con un meccanismo elettorale che offende gli elettori. Un meccanismo, quello dell’elezione di secondo livello, che in provincia di Salerno ha dato spazio alle peggiori pratiche di trasformismo. Un malcostume radicato nel sistema di potere della sinistra salernitana”.

Rincara la dose Gaetano Amatruda, vice coordinatore. "Nelle elezioni provinciali la patologia del sistema, a Salerno il linguaggio 'della frittura di pesce' che diventa metodo di lavoro. Controllo del voto e pratiche trasformiste animano quest’anomala tornata. I cittadini sono espropriati del diritto di voto e le segreterie di partito decidono, di fatto a tavolino, la composizione del prossimo consiglio provinciale. La carica dei sindaci ha due effetti nefasti. Si snatura il senso del Consiglio, che diventa una conferenza di sindaci dove ognuno difenderà interessi particolari, e si tenterà di controllare e blindare il voto dei consigli comunali. Le elezioni provinciali vissute come occasioni per blindare le maggioranze. Due schiaffi in faccia ai cittadini dunque. Prima esautorati del diritto di voto e poi costretti a subire un regolamento dei conti interno ai partiti. Emblematico il caso di Salerno con Vincenzo Napoli. Stupisce, infatti, il travaglio culturale d’amministrati in carica che scelgono la maggioranza in Regione. Viene il sospetto che i cambi siano condizionati dalla voglia e dal desiderio di uno strapuntino. Serve allora massima vigilanza, per fare alcuni esempi, su assessori come Matteo Bottone che dalla Giunta Cirielli e dalla vicinanza con Caldoro passano con De Luca. Serve capire quale spinta ideale abbia riportato a sinistra Massimo Cariello. Anche lui con De Luca nelle scorse settimane ha messo in scena, sui rifiuti, una pantomima. Sarebbe interessante poi comprendere quali saranno gli equilibri di Angri. Qual è l'esperimento politico che mette insieme centristi e Verdi con le frattaglie di Ala. Unico caso in Italia”. 

 

Redazione