Provinciali, ecco chi prenderà voti dal Comune di Salerno

Oltre Napoli, dalla maggioranza spazio anche per Anastasio, Servalli, Rescigno e Bottone

Salerno.  

Vincenzo Napoli rischia grosso. Per le provinciali di gennaio il primo cittadino rischia di non fare il pieno nella sua larga maggioranza, contando anche la coalizione. Perché dal Comune di Salerno l’attuale sindaco non è certo di portare a casa il bottino pieno. A conquistare voti preziosi nel parlamentino di Palazzo di Città vi sono altri quattro consiglieri con la metà della lista dem delle provinciali. Due colleghi di Enzo Napoli dovrebbero avere già qualche voto in cassaforte, ad iniziare da Antonio Rescigno di Bracigliano che già due anni fa potè contare sul pesante computo dell’indice ponderato del Comune di Salerno.

La conferma ci dovrebbe essere anche il prossimo 8 gennaio mentre si dovrebbe fare spazio nelle preferenze anche il primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli. Ma chi rischia di centrare ben più della semplice preferenza è il consigliere comunale di Pontecagnano ed ex di Palazzo Sant’Agostino, Antonio Anastasio. Inserito nella lista “Davvero in Centro” le intese di queste ore potrebbero portarlo a conquistare ben 4 voti pesanti che dovrebbero essere fondamentali per l’elezione. Viaggia spedito, dunque, l’ex consigliere provinciale e particolarmente noto a Pontecagnano come anche a Salerno. Infine, anche i socialisti potrebbero piazzare colpi pesanti dall’ente di via Roma.

Il partito del Garofano è certo di portare all’elezione di almeno due consiglieri, più certo uno, con Matteo Bottone di Amalfi che sembra essere in pole. Ma si ritorna al padrone di casa Vincenzo Napoli. In teoria, dovrebbero essere di suo appannaggio i 19 voti delle tre liste civiche d’area Pd. Nel dettaglio: Progressisti, Salerno per i Giovani e Campania Libera. Ma la teoria non sempre è confermata dalla pratica, con il “colpo di mano” della candidatura unica che non è piaciuta a molti consiglieri d’area dem di Palazzo di Città. Per Napoli, dunque, la necessità di dar fondo a tutta la diplomazia in suo possesso in questi ultimi 20 giorni di campagna elettorale interna per compattare una instabile maggioranza.

 

Antonio Roma