Il Comune di Salerno cerca la rivincita nelle Provinciali

La maggioranza bulgara in Consiglio potrebbe far scattare il pieno di eletti in Provincia

Possibilità per tre esponenti a Palazzo Sant’Agostino, ma resta il dubbio sui franchi tiratori. Guerra e Memoli in pole, possibilità per Mazzeo. E’ già caccia al voto ponderato di Palazzo di Città

Salerno.  

Può fare il pieno, fino a quattro consiglieri se la maggioranza regge. Questo nelle più rosee previsioni, soprattutto se non vi saranno franchi tiratori nel momento delle urne provinciali del prossimo 8 gennaio. Il Comune di Salerno, dunque, cerca la rivincita nelle prossime provinciali, soprattutto alla luce della sconfitta del Si che, in teoria, avrebbe completamente smantellato le Province. Invece resteranno ancora, anche se di molto ridimensionate secondo il vecchio decreto Delrio, con la necessità di ritornare in forze nel parlamentino provinciale di Palazzo Sant’Agostino come Comune capofila. Dieci giorni di tempo per presentare le liste per quella che è un’elezione interna per il rinnovo del Consiglio per l’ultimo biennio di mandato del presidente Canfora. In buona sostanza, i cittadini resteranno fuori della porta a guardare, ritrovandosi amministratori che, magari, non erano al centro delle proprie preferenze.

Ma ritorniamo alle strategie, quelle del Comune di Salerno. Una bozza era stata già approntata nelle scorse settimane con la coppia composta dall’ex assessore Ermanno Guerra e Pakj Memoli di Campania Libera. Sarebbero, dunque, accettate le richieste del capogruppo di Campania Libera, Corrado Naddeo, di un evidente riconoscimento alla lista, restata fuori da tutto. E con la possibilità di un terzo consigliere salirebbero le quotazioni di Nico Mazzeo. E le possibilità del terzo consigliere sarebbe dettata oltre che dalla maggioranza bulgara – 26 consiglieri oltre che tutto l’esecutivo – anche dall’indice di ponderazione che fa recitare la parte del leone al Comune di Salerno. Già perché un voto di un consigliere di Salerno, due anni fa, arrivò a valere fino a 402 punti da una partenza di 386 secondo il decreto Delrio, grazie all’assenza d’alcuni grossi Comuni commissariati come Eboli. Cosa che potrebbe ripetersi vista la situazione di Scafati oltre a ricordare gli altri tre Comuni in stato di commissariamento come: Castel San Giorgio, Sant’Arsenio, Buonabitacolo e Mercato San Severino.

Come si ricorderà l’indice di ponderazione assegnava 386 punti al Comune di Salerno. I Comuni con popolazione superiore 30mila e fino a 100mila abitanti come Cava de’ Tirreni, Scafati ed Eboli, avevano un indice pari a 151 punti. Via via a scendere tutti gli altri indici con 86 punti per Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti e fino a 30mila; 51 punti da 5mila fino a 10mila; 28 punti da 3mila fino a 5mila; 14 punti per quei Comuni con popolazione fino a 3mila abitanti.

 

Antonio Roma