Mara a testa bassa contro il metodo De Luca

Il leader azzurro a Salerno attacca il governatore: «E’ il maestro delle clientele»

Forza Italia serra i tempi con l’ex ministro che boccia la riforma: «Servirà solo ad aumentare le distanze fra Nord e Sud»

Salerno.  

Scende in campo nella sua Salerno scortata dai senatori Cardiello e Fasano. Mara Carfagna leader indiscusso di Forza Italia cerca di dare la spinta decisiva. Ci sono tutti i dirigenti azzurri, da Amatruda a Celano e Ciccone, da Acocella a Zitarosa, da Di Giorgio a Roscia anche se quest’ultimo defilato in fondo alla sala. Ma anche l'ospite Russomando, in prima fila per ascoltare il leader azzurro.

«Una battaglia referendaria molto dura, che giorno dopo giorno diventa sempre più aspra», afferma Mara, cercando di far scoprire tutte le pieghe di una riforma giudicata pessima. E non poteva mancare l’affondo a De Luca, portato direttamente nella sua Terra. «E’ il maestro delle clientele, le conosce bene. – afferma decisamente – Ci troviamo in un posto dove la meritocrazia è stata spazzata via. Dove conta soltanto avere la tessera del partito di De Luca. Non c’è meraviglia per le recenti dichiarazioni del Presidente della Regione, sull’audio carpito durante una riunione. È il metodo De Luca».

Vincere a Salerno, nel baluardo del Si è uno degli obiettivi del fronte del No e in particolare di Forza Italia. «La nostra speranza è che i cittadini salernitani abbiano voglia di sovvertire questo costume cittadino. – aggiunge – I sostenitori del Si sono ossessionati dal potere». Ma è anche il tempo di entrare nella Riforma, in quello che sarà l’argomento del prossimo 4 dicembre. «Questo Referendum servirà soltanto ad aumentare le distanze fra Nord e Sud. – riprende – Chi voterà Si nel Meridione non farà altro che tradire la sua terra. E non pensate che il Senato sarà abolito, dimenticatelo. Accadrà così come per le Province: baluardi di potere a carico dei cittadini che perderanno anche questo potere di voto». Poteva mancare mai il combinato disposto? «Servirà soltanto a rendere più forte l’Italicum. – conclude – Alla fine Renzi si è tradito ammettendo un diretto collegamento. Servirà a rendere più forte chi vincerà le elezioni».

 

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