Cantone e De Luca, scintille a colpi di Codice

Il presidente dell'Anac replica al governatore: «Basta con questi slogan, tiri fuori le prove»

Salerno.  

Scintille fra Cantone e De Luca, non c’è che dire il governatore della Campania può ben dire di non avere molti amici. Galeotta una dichiarazione del presidente della Regione nell’occasione del suo annuncio choc di assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Ma anche nella lotta a sbloccare la burocratizzazione imperante in Italia, quella che, secondo l’ex sindaco, blocca la rinascita del Paese. «Per De Luca la lotta alla corruzione blocca l’Italia? – ha affermato il presidente Anac - Mi sono stancato di questi slogan basati sul nulla, fuori le prove». Una risposta più che pepata quella del massimo esponente dell’Anticorruzione  italiana che ha continuato . «A chi dice che si blocca il paese, ricordo che finora l’Italia non bloccata ha prodotto opere inesistenti che sono durate anni e nemmeno sono state finite».

Il tutto in risposta alla frase incriminata di De Luca che, all’Assemblea Nazionale del Mezzogiorno affermava deciso: «Con l’idea di combattere la corruzione stiamo bloccando l’Italia». E a distanza di qualche ora la risposta decisa, a margine di un convegno alla Federico II. «Se De Luca ha ragione lo dimostrasse, non so da dove abbia preso questa informazione, ma ripeto, se lui ha ragione lo dimostrasse, noi abbiamo dimostrato il contrario”. Il presidente Anac si è soffermato anche al nuovo codice degli appalti, più volte criticato dallo stesso De Luca: «I Codici degli appalti, fatti bene, vengono sistematicamente boicottati da chi dovrebbe applicarli. Le difficoltà che erano fisiologiche diventano ostacoli insormontabili, ma in Italia quando si fanno riforme coraggiose si fa di tutto per smantellarle. Il sistema dei lavori pubblici del passato ha dato risultati negativi, anche quando si sono introdotte novità che dovevano accelerare i lavori non hanno accelerato nulla, creando solo fenomeni di malaffare». 

 

Redazione