L’appuntamento è di quelli che non si possono mancare. Salerno deve dare una risposta concreta e decisa. Sul fronte del Si i consiglieri comunali di Palazzo Guerra sono chiamati a scendere in campo, direttamente. E nella due giorni alla Mostra d’Oltremare dovranno essere compatti e bulgari, come il risultato che De Luca si attende da mettere sul piatto della bilancia del premier Renzi. Tutti allertati e precettati, anche se la domanda di rito di ieri mattina a colazione sembra essere più gentile. “Chi vuole venire a Napoli?”, la richiesta fatta a tavola al Molo 3 fra una portata e l’altra.
C’era tutta la maggioranza o quasi, fatta eccezione per qualche consigliere impegnato con convegni professionali. C’erano anche i moderati al gran completo, dall’assessore Falcone ai consiglieri Stasi e Gallo. Tra gli assessori qualche assente come De Maio, Caramanno e De Luca. Non c’era Roberto ma c’era Piero, insieme con il sindaco Napoli, il sempreverde Marotta e gli assessori Giordano e Loffredo.
Sul tavolo oltre le prelibate pietanze il delicato argomento del prossimo referendum e soprattutto della due giorni alla Mostra d’Oltremare. L’ultimo incitamento prima del rush finale, con Piero a lasciare fra i primi i commensali per il suo tour referendario della “Ragione Pubblica”. Non c’era il governatore che, comunque, era in video con il suo settimanale appuntamento televisivo su Li.Ra. tv. «Il Sud è sparito dalla scena politica nazionale. – avvisava De Luca che lanciava l’Assemblea Nazionale per il Mezzogiorno – Presenterò un piano di lavoro che sarà anche una proposta choc. Che servirà a lanciare il lavoro per i giovani disoccupati meridionali». E proprio De Luca oggi aprirà i lavori, con la pattuglia di salernitani che sarà in prima fila, in ordine sparso, già dalle prime ore alla Mostra d’Oltremare.
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