Edifici a rischio sismico, Lombardi: «Bisogna intervenire»

Il presidente costruttori salernitani: «Non si può più temporeggiare, bisogna intervenire»

Salerno.  

Il sisma che ritorna nelle zone già straziate dello scorso 24 agosto ripropone il delicato problema degli edifici senza la necessaria autorizzazione. Un punto che, sarà stato un caso, l’Acs Salerno aveva reso noto appena qualche giorno fa. Uno studio di un’analisi compiuta dal Centro Studi ACS Salerno incrociando dati Cresme e di altre fonti. In particolare sono ad elevato rischio sismico 118.286 edifici residenziali e inutilizzati, 15.913 capannoni produttivi (il 91,8% del totale), 2.148.364 abitazioni e 784.478 edifici residenziali. Insomma, la mappa del rischio sismico porta al conteggio che solo un edificio su tre in Campania, il 27% del totale, è in regola con i criteri antisismici: un dato allarmante che colloca la nostra regione al 15° posto in Italia per numero di abitazioni. Il 19% di tutti gli immobili “a rischio sismico” in Italia, si trova in Campania. Sono i dati

La situazione in provincia di Salerno non è meno preoccupante: non sono a norma con le disposizioni antisismiche 28.411 edifici non residenziali e inutilizzati, 164.600 edifici residenziali e 394.256 abitazioni. In particolare, 4872 edifici scolastici 271 strutture sanitarie, in Campania, sono a rischio sismico e sorgono in zone ad elevato rischio. Numeri impietosi, con L’associazione salernitana che pressava il Ministero per interventi immediati.

«Occorre attivare immediatamente interventi di adeguamento sismico atti a conseguire i livelli minimi di sicurezza previsti dalle norme tecniche. – dichiara il presidente di ACS Salerno e CNA Costruzioni Campania, Antonio Lombardi – Interventi spesso molto onerosi dal punto di vista tecnico ed economico, sia per le imprese che per le famiglie e le pubbliche amministrazioni. È possibile tuttavia immaginare un piano strategico nell’immediato  che preveda quanto meno un miglioramento del rischio, con interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale, pur senza raggiungere i livelli richiesti dalla norma. Sono lavori realizzabili in maniera più semplice che migliorerebbero sensibilmente le condizioni di sicurezza attuali. La messa in sicurezza antisismica è una priorità assoluta su cui non è possibile transigere o temporeggiare».

Redazione