Piana del Sele: campi allagati e coltivazioni distrutte

Ingenti i danni del maltempo, è polemica tra Confagricoltura e Bonifica Destra Sele

Capaccio.  

Danni alle colture, attrezzature fuori uso, terreni agricoli sommersi dall'acqua, è pesante il bilancio della bomba d’acqua che si è abbattuta nella serata di ieri sulla Piana del Sele, sarebbero oltre cento le aziende gravemente danneggiate e diversi milioni di euro le perdite economiche. Le forti precipitazioni hanno causato la tracimazione di numerosi canali d’irrigazione del fiume Sele e l’esondazione, in alcune zone del fiume Tusciano. A subire le perdite maggiori l’area di Battipaglia, Capaccio e quella di Eboli. Il presidente di Confagricoltura Campania Rosario Rago ha raccontato di aver trascorso una notte insonne “per cercare di aiutare gli imprenditori a salvare il salvabile, ma una pioggia così forte ha messo in ginocchio un intero territorio, mandando in rovina tantissime colture.

Stiamo stendendo un dettagliato rapporto di stima dei danni e delle aziende coinvolte, per poi chiedere ufficialmente alle autorità competenti la dichiarazione dello stato di calamità naturale. In un momento simile, non possiamo non denunciare lo stato di abbandono e di scarsa manutenzione nel quale versano i canali di irrigazione dell’area colpita dalla bomba d’acqua. Al netto dell’abbondante e improvvisa pioggia, ci sono delle chiare responsabilità in capo agli enti delegati al governo del territorio in area vasta e agli organismi che dovrebbero provvedere alla manutenzione ed alla piena fruibilità dei canali di raccolta e circuitazione delle acque".

Confagricoltura Campania starebbe valutando di intraprendere la sospensione del pagamento delle quote al Consorzio di Bonifica Destra Sele. “Stiamo verificando con il nostro ufficio legale – conclude Rago – se possiamo avviare tale iniziativa di protesta, come primo atto utile a parziale risarcimento del danno subito, anche in considerazione del costo assai oneroso rappresentato proprio dai tributi richiesti dal Consorzio.

Inoltre abbiamo richiesto un parere al nostro ufficio legale anche per valutare se ricorrano gli estremi di un esposto-denuncia, nelle sedi competenti, in relazione alle responsabilità rintracciabili nella ricorrente tracimazione delle acque piovane nei campi coltivati delle nostre aziende”. Immediata la risposta del Consorzio di Bonifica Destra Sele :“Confagricoltura fa confusione ed è meglio che si chiarisca le idee prima di procedere con azioni legali nei confronti del Consorzio: se, come scrivono, a provocare allagamenti alle coltivazioni agricole della Piana del Sele è stata la tracimazione dei canali d’irrigazione del fiume Sele e l’esondazione del Tusciano, devono chiedere il risarcimento danni al Genio Civile. Dovrebbero sapere, da Confagricoltura, che i corsi d’acqua naturali e i fiumi non sono di responsabilità del Consorzio di Bonifica”.

A dirlo in una nota il presidente Vito Busillo. “Il presidente Rago parla a nome dell’associazione per un suo problema personale – replica ancora Busillo – se le sue serre si sono allagate è perché confinano con una strada provinciale, l’Aversana, che senza manutenzione diventa un pericoloso canale di scolo. Non si può rappresentare un’associazione sui singoli interessi personali. Ad ogni modo, ribadiamo che senza la corretta manutenzione dei 400 km di canali e collettori di competenza del Consorzio di Bonifica Destra Sele, oggi ci troveremmo di fronte ad un disastro. Gli unici problemi si sono registrati per i canali secondari privati e per l’incuria in cui versa la strada provinciale Aversana”. 

Sara Botte