Questa mattina, nella sede di Confindustria, ha avuto luogo l'incontro dal titolo “La forza della filiera e il suo ruolo strategico nell’economia italiana”. L'evento, organizzato nell’ambito delle iniziative territoriali di celebrazione dei 50 anni di Confindustria Campania, è stato incentrato sulle filiere, un ecosistema strategico in cui le relazioni commerciali sono arricchite dalla condivisione di elementi immateriali, tecnologici e finanziari, dal trasferimento di valori e modelli di business e dalla diffusione della conoscenza.
Un particolare approfondimento è stato dedicato alla filiera agroalimentare partendo dal presupposto che le aziende ad essa appartenenti sono naturalmente vocate a operare in collaborazione, essere permeabili all’innovazione e avere flessibilità, tanto da essere in grado di affermarsi e competere con successo nel mondo.
A confermarlo i numeri di SRM: il sistema agroalimentare italiano, infatti, come evidenziato dalle analisi dell’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, nel 2022 vale 64 mld di euro (37,4 mld agricoltura e 26,6 mld di euro industria alimentare), circa il 4% del Pil. Poco più del 30% è realizzato dalla filiera agroalimentare meridionale (oltre 20 mld). L’Italia è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti con 882 denominazioni, di cui 353 al Sud. Seguono Francia (700), Spagna (370), Grecia (276) e Portogallo (196).
L’export del settore agroalimentare italiano, nel 2022, ha realizzato il record storico nelle esportazioni per un valore vicino ai 60,7miliardi (+15%). Nel Sud le esportazioni agroalimentari - in 191 dei 206 Paesi nei quali esporta l’Italia - ammontano a 11 mld.
«Le filiere sono un moltiplicatore di opportunità e di crescita per le aziende», ha sottolineato il presidente di Confindustria Salerno, Antonio Ferraioli. «In una realtà come la provincia di Salerno diviene strategico valorizzarle perché il nostro tessuto produttivo è fatto di piccole e medie imprese che, inserite in un percorso di filiera, possono veder accrescere le proprie competenze e il proprio business, presentandosi in maniera ancora più competitiva sui mercati internazionali. Sono tanti i settori in cui è importante riconoscere e potenziare l’esistenza di una filiera, uno per tutti l’agroalimentare che attesta la nostra provincia tra le più importanti d’Italia in tale ambito. Con questa consapevolezza, Confindustria Salerno ha promosso e fondato, insieme ad altri 36 soci, l’ITS agroalimentare TE.LA. che andrà a formare profili professionali specifici per l’agrifood. È un primo concreto passo che dimostra come si possano coniugare esigenze e opportunità delle aziende di un territorio».
«Le imprese sono nel pieno della transizione digitale e green e, in questo scenario, stanno reagendo con azioni mirate al rafforzamento della filiera e di reshoring, nelle sue varie declinazioni (backshoring, nearshoring, friendshoring)». Così Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese. «Questo aspetto è ben evidenziato nei dati SRM: grazie alle sue filiere, si individua nel Mezzogiorno il vertice basso di un nuovo triangolo industriale. Le filiere sono un propulsore della diffusione della tecnologia e della digitalizzazione e, per questo, è necessario agire sui fattori che ne esaltano il ruolo: transizione ESG, densità e dimensione d’impresa, patrimonializzazione, infrastrutture di ricerca e formazione».
«Le filiere di prossimità rappresentano un elemento chiave del nostro sistema produttivo e una leva strategica per la crescita dell’economia meridionale. Per questo il nostro Gruppo le sostiene dal 2015 con un programma specifico», ha spiegato Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. «Nelle regioni di mia competenza abbiamo già favorito quasi 90 accordi di filiera che coinvolgono circa 1.250 fornitori e mobilitano un giro d’affari di circa 7 miliardi di euro. Continuiamo inoltre a facilitare gli investimenti sostenibili delle imprese campane, anche attraverso il plafond da 10 miliardi di euro stanziato nell’ambito della collaborazione con Confindustria. Infine, stiamo lavorando con i commissari delle Zone Economiche Speciali per attrarre nuovi capitali in queste aree».
«Questo evento si inserisce in un quadro di iniziative ideate per celebrare i cinquant’anni di attività di Confindustria Campania», ha affermato il presidente di Confindustria Campania, Gianluigi Traettino. «La scelta del tema da dedicare al territorio di Salerno non poteva che ricadere sulla filiera agroalimentare, che trova in questa provincia molte delle eccellenze imprenditoriali caratteristiche della produzione campana famosa in tutto il mondo. Tra l’altro, proprio nel corso di questi cinquant’anni, l’agroalimentare ha vissuto progressivi e radicali cambiamenti dovuti al rafforzamento del potere contrattuale della grande distribuzione organizzata e al processo di maturazione da parte del consumatore sempre più esigente. Tali fenomeni hanno via via obbligato le imprese a modificare le proprie strategie a causa della crescente pressione competitiva e, nel contesto del dibattito accademico e istituzionale, abbiamo assistito all’introduzione del concetto di filiera che, nel tempo, ha acquistato sempre maggior peso nelle analisi di scenario e nella valutazione delle performance oggetto della definizione delle strategie di politica economica delle Amministrazioni pubbliche».
Ad aprire l’incontro il Presidente di Confindustria Salerno, Antonio Ferraioli, cui sono seguiti gli interventi del Responsabile Imprese & Territorio SRM, Salvio Capasso; del Vice Presidente nazionale di Confindustria delegato alle filiere e alle medie imprese, Maurizio Marchesini e del Direttore Regionale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi.
A introdurre, invece, il focus sull’agroalimentare la Presidente della Piccola Industria di Confindustria Salerno, Lina Piccolo, con l’intervento di imprenditori esponenti dei comparti rappresentativi del processo dell’agrifood: per l’agricoltura Rosario Rago, di Rago Group; per la trasformazione Sabato D’Amico, della D&D Italia spa; per il packaging Velleda Virno, della Di Mauro Officine Grafiche spa; per i servizi Walfredo della Gherardesca, della Genuine Way srl. La moderazione è stata affidata, infine, ad Alex Giordano, docente di Marketing e Trasformazione Digitale Università Federico II di Napoli.