Concessioni balneari prorogate, la mannaia dell'Antitrust

Castellabate, finisce davanti al Tar il braccio di ferro con il Comune. La Fiba in campo

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Castellabate.  

La Confesercenti della provincia di Salerno si è costituita nel giudizio proposto al Tar Campania dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro la delibera di giunta del Comune di Castellabate che ha prorogato le concessioni demaniali marittime fino al dicembre 2033.

"L’iniziativa assunta dall’associazione di categoria, a tutela degli operatori del comparto turistico-balneare, mira ad opporsi alle tesi dell’Antitrust volte a perorare la disapplicazione delle disposizioni statali di proroga, ritenute incompatibili con il diritto europeo. Dopo aver diffidato l’amministrazione cilentana, l’Autorithy ha, infatti, avviato l’azione di annullamento del deliberato in linea con la più ampia strategia posta in essere in ambito nazionale mediante l’attivazione di un contenzioso finalizzato a contestare l’applicazione, da parte di varie amministrazioni comunali, delle disposizioni regolanti il prolungamento automatico dei titoli concessori esistenti e a sostenere l’obbligo di procedere al relativo affidamento mediante procedure di gara, nell’osservanza dei principi di matrice comunitaria di concorrenza e di libertà di stabilimento", si legge in una nota della Federazione balneari della Campania.

Il ricorso è affidato agli avvocati Antonio Brancaccio, Pasquale D’Angiolillo e Ferdinando Belmonte. L'udienza è in programma il prossimo 9 giugno presso la sezione di Salerno. 

"La strada intrapresa è intesa a far valere anche sul fronte processuale le ragioni di diritto emerse in maniera interessante ed innovativa dal webinar di qualche giorno fa» - dichiara Raffaele Esposito, presidente di Confesercenti FIBA Salerno -. Siamo certi che questa iniziativa verrà seguita altrove e segnerà una chiara linea di azione, nel rispetto delle leggi, nella ricerca della stabilità per migliaia di imprenditori turistici italiani. Il settore turistico e balneare, in particolare nella nostra meravigliosa provincia salernitana, ha bisogno di certezze, sostegno e fiducia amministrativa a tutti i livelli".

"La tematica è di straordinaria importanza e attualità sul fronte sostanziale e processuale - aggiunge l’avvocato Antonio Brancaccio -. È di queste ore la rimessione all’adunanza plenaria, da parte del presidente del Consiglio di Stato, delle questioni correlate all’applicazione delle leggi statali o regionali che prevedano proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Il massimo organo nomofilattico amministrativo sarà, dunque, chiamato a dirimere quesiti di particolare rilevanza, impingenti anche l’esatta incidenza delle competenze decisionali del giudice europeo in materia di concorrenza".

"L’attuale incertezza sulla portata delle norme regolanti l’estensione delle concessioni demaniali esistenti fino al 2033 - spiega  l’avvocato Pasquale D’Angiolillo - rende necessaria una decisione ferma e univoca da parte della giurisprudenza amministrativa, allo stato, divisa in orientamenti disomogenei e persino antitetici. Occorre verificare se sussista o meno un obbligo di disapplicare le norme interne ritenute contrastanti con il diritto dell’Unione europea e, in caso affermativo, se esso sia riservato unicamente agli organi della giurisdizione oppure spetti anche all’apparato amministrativo. In tal modo, potrà essere data una risposta definitiva ai dubbi e alle perplessità degli enti interessati e dell’intero sistema turistico-balneare, asset fondamentale della nostra economia".

Non solo. "L’intervento ad opponendum della Confesercenti FIBA, approntato unitamente agli avvocati Brancaccio e D’Angiolillo, è diretto ad evidenziare, tra gli altri profili di rilievo giuridico, che, diversamente da altri casi, il provvedimento del Comune di Castellabate ha un carattere ricognitivo delle norme di settore, alle quali viene data mera esecuzione attraverso una procedura evidenziale - chiosa l’avvocato Ferdinando Belmonte -. Sicché, non è riconducibile sic et simpliciter ad una proroga automatica ma è volto a sostanziare, comunque, un confronto aperto fra tutti i potenziali interessati, sottraendosi alle censure formulate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato".