"Un po' di preoccupazione per l'applicazione dei dazi c'è ma potremo tirare le somme e capire effettivamente se ci sia stato un danno soltanto a fine anno". A dirlo all'Ansa Chiara Gambardella, direttore del Consorzio di tutela limone Costa d'Amalfi Igp, la struttura nata nell'ottobre del 2002 per assicurare l'origine e la qualitò dello "sfusato amalfitano".
Tra i prodotti su cui gli Stati Uniti hanno applicato i dazi, infatti, vi è anche il limoncello. "Va anche detto, però, che in generale manca una tutela di un prodotto di nicchia come il nostro che contribuisce a far grande il made in Italy. Nei patti che si fanno all'estero troviamo sempre gli stessi prodotti ma non si tutelano i consorzi", ha ribadito Chiara Gambardella che ha denunciato anche l'esistenza di "un mercato parallelo" che penalizza i prodotti dop e Igp.
"I nostri controlli, purtroppo, non arrivano all'estero", ha sottolineato la direttrice del Consorzio di tutela limone Costa d'Amalfi Igp che, tornando sui dazi introdotti dagli Usa, evidenzia che "potrebbero creare qualche problema e provocare una lieve flessione anche se gli americani, solitamente, si abituano a un marchio e lo confermano nel tempo. Il nostro export, sia europeo che extra europeo, in questi anni e' andato bene. Ora bisognerà capire quale sarà l'andamento, ma è ancora presto per dirlo", le parole del direttore del Consorizo Costa d'Amalfi.