Vertenza Treofan, altra fumata nera a Roma

Jindal presenta il piano industriale al Mise, non c'è lo stabilimento della Piana del Sele

Battipaglia.  

Niente da fare. Lo stabilimento per ora resta chiusa, e chissà se mai riaprirà. Anche la riunione di ieri al ministero dello Sviluppo Economico non ha dato risposte certe per quanto riguarda la Treofan di Battipaglia. Gli indiani della Jindal - la multinazionale che ha rilevato l'azienda che apparteneva a De Benedetti - hanno presentato il piano industriale.

Il responsabile finanziario Jean Deepak ha però citato al vice capo di gabinetto Giorgio Sorial solo gli stabilimenti di Terni e Brindisi. Silenzio invece per quanto riguarda Battipaglia, che dunque resta fermo al palo. Il timore è che gli asiatici non abbiano intenzione di rimettere in moto la produzione, ma per i sindacati qualche margine di speranza c'è.

Il termine ultimo è il 9 aprile, giorno in cui i licenziamenti annunciati diventeranno effettivi. Fino ad allora, si punta ad avere dalla Jindal un piano di rilancio per Battipaglia, attraverso la nomina di un tecnico che possa valutare le varie ipotesi di mercato perché lo stabilimento della Piana, spiegano maestranze e sindacati, è produttivo ed ha ancora spazio. 

Insomma, l'incertezza regna ancora sovrana. Il destino della Treofan di Battipaglia è ancora appeso ad un filo.