Le Fonderie Pisano sono pronte a delocalizzare. E la destinazione, com'era stato paventato qualche mese fa, potrebbe essere l'area industriale di Buccino. La proprietà ha infatti presentato la documentazione richiesta dal bando Asi aperto alle imprese. Quello di ieri era l'ultimo giorno prima della scadenza, e l'azienda di Via Dei Greci ha consegnato gli incartamenti necessari. Una notizia che è stata accolta con favore dalle sigle sindacali: "Questo ci fa ben sperare nella possibilità di intraprendere un percorso che porti a scongiurare i licenziamenti già annunciati dall'azienda - le parole dell'esponente Fiom Cgil Francesca D'Elia - . Nelle prossime ore ci aspettiamo di poter definire con la proprietà una data di incontro in sede territoriale pern avere ulteriori aggiornamenti e notizie".
Se le maestranze intravedono un barlume di speranza, chi invece si prepara alle barricate è il comune di Buccino. Il sindaco a più riprese ha fatto capire che per le Fonderie Pisano non c'è spazio nella zona industriale del "cratere". Nicola Parisi, a nome della compagine di governo che guida, è pronto alle barricate perché teme per le ricadute per la salute dei cittadini. Insomma, un braccio di ferro che se qualche mese fa era stato solamente ipotizzato adesso è pronto a deflagrare in tutta la sua potenza. Alimentando tensioni e scontri sulla delocalizzazione di una delle realtà produttive più importanti della provincia salernitana. Attualmente gli altoforni sono spenti dopo la revoca dell'autorizzazione ambientale integrata da parte della Regione Campania (provvedimento impugnato dalla famiglia Pisano, che ha fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale), ma la partita vera, come è sempre stato detto finora, è sulla delocalizzazione. Perché a Fratte le Fonderie non possono più stare.
Giovanbattista Lanzilli